Dopo le proteste degli studenti che hanno infuocato venerdi’ scorso le piazze italiane e che continuano a occupare istituti e promuovere iniziative e sit in, e’ arrivata una nuova doccia fredda sul ministero dell’Istruzione che ha messo a punto nei giorni scorsi le ordinanze riguardanti gli esami di Maturita’ che si svolgeranno a giugno e quelli di terza media.
Il Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, che fornisce solo un parere consultivo e non vincolante, in due documenti, chiede infatti di ripristinare il maxicolloquio solo orale alle medie e di non prevedere la seconda prova alla Maturita’, che quest’anno sara’ predisposta dalle singole commissioni d’esame, concordando invece con la prova scritta di italiano, uguale per tutti come sempre a livello nazionale. Per quanto riguarda gli esami di terza media il Cspi “accoglie favorevolmente l’effettuazione dell’esame di Stato del primo ciclo di istruzione in presenza” tuttavia rileva che l’ordinanza ministeriale “non sembra tenere conto delle ripercussioni sugli apprendimenti e sui risvolti psicologici e sociali degli alunni della classe terza della scuola secondaria di I grado, che da marzo 2020 hanno visto un’alternanza tra didattica a distanza e didattica in presenza con problematiche eterogenee a livello nazionale”.
Per quanto riguarda invece l’esame di Maturita’ il Cspi rileva l’importanza della reintroduzione della prova scritta di italiano. “Scrivere sottende riflessione, rielaborazione, adattamento e cura dei pensieri in ragione dei diversi contesti comunicativi. Non si tratta soltanto di una verifica finale – si legge nel documento, approvato a maggioranza e messo a punto dall’organo collegiale dopo molte ore di discussione – ma di coltivare e mantenere nei ragazzi la capacita’ di argomentare e di scrivere intorno a un pensiero”.
Il Cspi raccomanda che nella predisposizione delle tracce siano individuate le tematiche che meglio possano interpretare le attivita’ svolte in questi ultimi tre anni. Rispetto al ripristino della prova scritta di indirizzo per il Cspi questa “non garantisce uniformita’ nella verifica dei livelli di apprendimento”: una serie di criticita’, a parere del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, rende la predisposizione e lo svolgimento della seconda prova scritta “molto problematici per docenti e studenti”.
Di qui l’invito ad individuare “altre modalita’ e altri strumenti che consentano di accertare i livelli raggiunti nelle discipline d’indirizzo coerenti con il percorso effettivamente svolto dagli studenti senza dover far ricorso necessariamente alla prevista seconda prova scritta”.
Intanto oggi le Consulte studentesche hanno incontrato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e discusso alla sua presenza le ordinanze sulla Maturita’ sollevando critiche e esprimendosi negativamente a riguardo. “Crediamo che il Ministro dell’Istruzione non possa restare indifferente di fronte alla pronuncia del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e di fronte a quanto chiedono nelle piazze le studentesse e gli studenti. Non si tratta di una contrapposizione fra rigore e lassismo, si tratta di fare le scelte giuste in una situazione complicata”, osserva il segretario della Flc Cgil, Francesco Sinopoli. Per il sindacato Anief, “il ragionamento del Cspi non fa una piega”. “La decisione” su Maturita’ e terza media “e’ rimessa al decisore politico”, fa notare la Cisl scuola. La Rete degli studenti medi promette venerdi’ di manifestare sotto al Ministero e anche nel resto d’Italia. “Ci aspettiamo una convocazione dal Ministro”.