Conoscere le 41 associazioni sportive del territorio per «fare rete», e sviluppare così le politiche sociali e del benessere. Ieri mattina al Cinema Broadway di Centocelle il Municipio V e il Coni regionale hanno dato vita a1l’ Open Day dello sport locale. Lo scrive ‘’Il Messaggero’’ precisando che hanno partecipato dalle società di calcio a quelle di basket, passando dal karaté alla danza caraibica.
«Lo sport è vita, salute, occupazione – ha commentato Mauro Caliste, presidente del Municipio V – Bisogna tornare a praticarlo nei parchi e nelle palestre. Vogliamo riprenderci spazi abbandonati da tempo, come la piscina del Quarticciolo».
Fabio Spadaccia, rappresentante delle associazioni affidatari e dei centri sportivi del quinto Municipio, ha spiegato che «fare sport vuoi dire fare integrazione, inclusione, promuovere le politiche della salute» e che «con il Covid è diventato fondamentale per la lotta alla sedentarietà e alle ludopatie»,
L’Open Day ha acceso i riflettori anche sulle politiche dell’intera città. «Una volta per tutte va affrontato il problema dello sport a Roma – ha detto Riccardo Viola, presidente del Coni Lazio – Gli impianti che hanno chiuso sono tantissimi, quelli aperti di recente sono molto pochi. È necessaria una pianificazione completa. Dobbiamo portare avanti lo sport per tutti: è un diritto. Non si va da nessuna parte se scarichiamo le competenze tra Municipio, Comune e Regione. Il V, con questa iniziativa, è partito con il piede giusto».
Nando Bonessio, presidente della commissione Sport, Benessere e qualità della vita di Roma Capitale, ha voluto delineare un percorso di ciò che farà l’amministrazione: «Lo sport è un servizio sociale di base. Valorizzandolo si producono salute e inclusione sociale ha spiegato – Questa città non ha più un Palazzetto dello sport: ormai da quattro anni le società di vertice di basket e pallavolo sono costrette a giocare in provincia o ad andare in una cattedrale enorme in cui la serie Al di volley femminile riesce a fare poche centinaia di spettatori. Abbiamo bisogno dì una progettazione nuova».
Bonessio parla della necessità di «portare al 2025 le scadenze dei contratti dei centri sportivi municipali» per riuscire, «nel frattempo», a «rivedere un regolamento che sappia ricreare un rapporto col mondo della scuola» e per avere anche «investimenti per le strutture, con il recupero delle palestre».