In autunno si registrano il 90% delle intossicazioni da funghi. Tra settembre e novembre, mesi di raccolta più frequente, sono numerosi i casi registrati in Italia, alcuni anche mortali. Per questo, gli esperti del Centro Antiveleni della Fondazione Policlinico Universitario Irccs Gemelli, hanno elaborato un vademecum con le indicazioni per evitare i rischi derivati dal consumo.
L’intossicazione da funghi si presenta in genere – spiegano Alessandro Barelli e Maurizio Soave – con “sintomi gastroenterici come nausea, vomito, dolori addominali, diarrea profusa”. L’intervallo di tempo tra ingestione e comparsa dei sintomi ” è variabile e dipende dalla specie; latenze superiori alle 6-8 ore sono particolarmente sospette e allarmanti”.
Si consiglia, in caso di intossicazione, di “chiamare il Centro Antiveleni, riferire nei dettagli cosa è accaduto e seguire accuratamente le indicazioni che vengono date”. I bambini e le donne in gravidanza possono consumare funghi, ma “adottando tutte le precauzioni igieniche comuni alla maggior parte degli alimenti. Considerata la scarsa digeribilità, è buona norma non eccedere sia in quantità che in frequenza”.