Roma: casi di scabbia in aumento, +30% nell’ultimo anno

A essere colpiti sono soprattutto i bambini, ma anche gli anziani, in particolare gli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali (Rsa)

I casi di scabbia a Roma sono aumentati del 30% nel giro di un anno. Secondo quanto scrive oggi il Messaggero a essere colpiti sono soprattutto i bambini, ma anche gli anziani, in particolare gli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali (Rsa).

La scabbia è una malattia contagiosa della pelle causata, principalmente, dall’acaro Sarcoptes scabiei: un parassita molto piccolo e di solito non direttamente visibile, che si inocula sotto la pelle del soggetto colpito provocando un intenso prurito allergico. La fonte più comune di trasmissione – spiega il Messaggero – è il contatto diretto e prolungato con un soggetto già infetto. Occorrono da 15 a 20 minuti di contatto perché si verifichi il contagio.

“Negli ultimi anni c’è la tendenza a una crescita dei casi di scabbia, ma il motivo non lo sappiamo – sottolinea Enrico Di Rosa, direttore del Sisp-Servizio igiene e sanità pub blica della Asl Roma 1 – diversi casi registrati a Roma riguardano gli asili nido, un setting che favorisce la diffusione dell’acaro, però episodi si sono verificati anche tra adulti, in Rsa e reparti ospedalieri”.

L’ultimo allarme su vasta scala per la scabbia a Roma, ricorda il Messaggero, risale a prima della pandemia: nel 2019 ci furono diversi casi nelle scuole nei quartieri del quadrante settentrionale della Capitale, come Prima Porta. A causare il ritorno dei contagi, “c’è anche un legame con la ripresa dei viaggi all’estero – spiega al quotidiano romano Sabrina Erculei, dermatologa clinica dell’Idi (Istituto dermopatico dell’Immacolata) di Roma – soprattutto zone esotiche, dove il livello di igiene non è altissimo e si rischia di tornare in Italia con l’acaro”.

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