Riduzione del 68% dei tempi di attesa per il posto letto, maggiore appropriatezza nelle cure e un nuovo servizio informazioni a disposizione dei familiari dei pazienti al Pronto Soccorso.
Sono i principali effetti del profondo processo di riorganizzazione del Pronto Soccorso dell’ospedale San Camillo presentato questa mattina dall’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato e dal Direttore generale dell’ospedale capitolino, Narciso Mostarda. “Un risultato importante reso possibile grazie ad una profonda riorganizzazione interna, che ha rimodellato i percorsi, garantendo un innalzamento dell’efficacia organizzativa e un miglioramento dell’assistenza”, ha commentato l’Assessore Alessio D’Amato.
Il Pronto Soccorso dell’Azienda, Dea di II livello e Hub di tutte le reti tempo-dipendenti, è una struttura attualmente di 1500 mq. Con un totale di 141 operatori impegnati in PS tra medici, infermieri, operatori socio-sanitari (Oss) e operatori tecnici (ausiliari), nel periodo compreso tra gennaio e settembre 2022 ha accolto 30.761 pazienti di cui 3.482, l’11,3%, codici 1 (codici rossi).
L’incremento dei pazienti a maggiore criticità e complessità assistenziale, a cui si aggiunge la riduzione, negli anni, dei posti letto per acuti (in Italia attualmente sono il 3 per 1000, contro la media europea del 5,7), ha generato crescenti criticità correlate al sovraffollamento dei Pronto Soccorso, con particolare riferimento al cosiddetto “Boarding”, fenomeno che si genera per quei pazienti che, una volta stabilizzati dai medici di Pronto Soccorso, attendono poi di essere ricoverati in altri reparti. Durante l’estate, a seguito della riduzione dei casi Covid si è potuto procedere a una riorganizzazione degli spazi interni. Una vasta area del Pronto Soccorso (600mq), precedentemente utilizzata come area Covid, è stata liberata e trasformata nella nuova area Boarding, dedicata ai pazienti destinati e in attesa di ricovero.
Ma l’aumento degli spazi non basta: proprio nel 2022 si è verificata una “emorragia” di personale medico del Pronto Soccorso.
Per far fronte, dunque, alla necessità di ulteriori operatori, si è pensato di coinvolgere sperimentalmente i medici di altri reparti dell’azienda. Grazie alla sinergia e alla collaborazione tra unità operative, a partire dal mese di luglio, l’intera area Boarding è passata sotto la gestione dei medici della Medicina Interna. I risultati della riorganizzazione sono quindi stati molteplici: Riduzione (-68%) della presenza di pazienti in attesa di ricovero da oltre 24 ore (in area Boarding) alle ore 14. Riduzione (-20%) del numero medio di presenti complessivi nel Pronto Soccorso alle ore 14.
Riduzione dei tempi dal triage alla presa in carico dei pazienti: nel 2022 hanno atteso mediamente 38 minuti a fronte dei 47 minuti del 2021 (- 8,9%). A fronte di un aumento degli accessi al PS e in particolare degli accessi con mezzo 118 sopra media regionale, si è rilevata una riduzione della percentuale di ricovero (-4,2%). “Il Pronto Soccorso è la porta d’ingresso principale di tutte le fragilità, ed è il punto più critico di tutti gli ospedali. Noi abbiamo risposto con una strategia condivisa con più protagonisti, attingendo anche a risorse non propriamente dedicate all’emergenza”, conclude il Direttore generale, Narciso Mostarda.