Salute mentale: stop pazienti legati, pronto documento

Papa,superare stigma per i malati. Mattarella, tutela è diritto

Mai più pazienti psichiatrici legati. Il ministero della Salute scende in campo per l’abolizione della contenzione nei luoghi di cura. E per farlo sceglie la Seconda Conferenza sulla Salute mentale, una due giorni che vede susseguirsi decine di interventi di esperti, medici, utenti, famiglie, operatori e rappresentanti di istituzioni nazionali e regionali, chiamati a fare il punto sui bisogni di cura delle persone che convivono con problemi che vanno da ansia e depressione a schizofrenia e psicosi.

Un vero e proprio evento atteso da ben 20 anni, che ha richiamato gli interventi di tre ministri e i messaggi del capo dello Stato Sergio Mattarella, che chiede di “tutelare i più fragili”, e di Papa Francesco, da cui arriva l’invito a “superare lo stigma” che ancora pesa sulla malattia mentale. Dagli effetti emotivi della pandemia alla mancata presa in carico dei pazienti sul territorio, dalla carenza di risorse e personale, passando per le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), che hanno sostituito gli ex ospedali psichiatrici giudiziari: sono solo alcuni dei temi analizzati nei tanti tavoli di lavoro.

Tra questi, la contenzione meccanica, la pratica, ancora presente in Italia, del legare la persona in cura nei servizi sanitari, per impedire i movimenti, attraverso l’utilizzo di lacci, fascette, cinghie, polsini, corpetti, bretelle.

“Nei giorni scorsi il gabinetto del Ministero ha inviato alla Conferenza delle Regioni la bozza di accordo per il superamento della contenzione meccanica nei luoghi di cura”, ha annunciato Speranza, sottolineando che “si tratta di un provvedimento importante, che risponde alle raccomandazioni ricevute da vari enti, tra cui il Comitato nazionale di bioetica”. Il documento, nato anche come risposta alla campagna nazionale “… E tu slegalo subito” lanciata dal Forum Salute dopo la morte di alcuni pazienti che avevano subito la contenzione, “mira – ha precisato Speranza – a promuoverne il suo definitivo superamento entro il triennio 2021-23”.

Un indirizzo che gli psichiatri colgono con favore, pur sottolineando che “oggi la contenzione è diventata un evento sempre più raro, breve, volto esclusivamente al recupero del dialogo e della dignità e sempre orientata alla tutela della salute della persona sofferente. Inoltre bisogna ricordare – spiega Claudio Mencacci, co-presidente della Società Italiana di Neuro Psico Farmacologia (Sinpf) – che la dignità la si favorisce non solo eliminando le contenzioni, ma anche offrendo le condizioni per eliminarle”. Ispirata allo slogan Oms “Non c’è salute senza salute mentale”, la Conferenza conclude un percorso iniziato oltre un anno fa dal Tavolo Tecnico per la Salute Mentale, istituito presso il Ministero. Dai lavori, spiega il coordinatore Fabrizio Starace, “sono emerse aree nelle quali il sistema ha necessità di un intenso lavoro di manutenzione, come i servizi per l’infanzia e l’adolescenza, la mancanza di un monitoraggio delle attività e le disuguaglianze di accesso ai percorsi di terapia e riabilitazione”.

Di fatto, è un settore che era in difficoltà prima della pandemia e che lo è oggi ancor di più. In aumento ricorda il presidente della (Fnomceo), Filippo Anelli “disturbi come ansia e depressione e peggioramento delle malattie già in atto”.

A fronte di questo, però, sottolinea il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, “la salute mentale è un bene prezioso che troppo spesso derubrichiamo”. Segnata dalla nota di protesta della Società Italiana di Pediatria, che non ha partecipato ai lavori per puntare il dito contro la scelta di non coinvolgere il Coordinamento dei dipartimenti di salute mentale, la Conferenza è stata occasione per accendere i riflettori sul problema dei suicidi in carcere e sulle Rems, le strutture destinate a persone affette da patologia psichiatrica che hanno commesso un reato. “Ci sono 71 persone in carcere ma dovrebbero essere ricoverate nelle Rems – dice il ministro della Giustizia, Marta Cartabia – stiamo prendendo provvedimenti urgentissimi perché questa situazione inaccettabile abbia una risposta”.
La conferenza, conclude Mario Colucci, psichiatra triestino e coautore della prima biografia di Basaglia (43 anni dalla legge che ha chiuso i manicomi) “ponendo l’accento sulla centralità della presa in carico sul territorio e sul rifiuto della pratica dei mezzi di contenzione è un riconoscimento esplicito al lavoro a Trieste nel settore”.

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