Nel Lazio quattro persone su dieci non ricevono le prestazioni sanitarie nei tempi previsti. E’ quanto si legge in un messaggio sui social della Cgil di Roma e del Lazio, secondo cui, nella Regione della capitale d’Italia è sempre più difficile curarsi. In fondo alla classifica sull’andamento delle visite diagnostiche con priorità B, pubblicata dal sindacato, c’è la Asl Roma 4 con il 43,9 per cento di prestazioni effettuate entro 10 giorni dalla richiesta. Al primo posto, invece, la Asl di Rieti, con il 73,2 per cento di visite effettuate nello stesso periodo di tempo. Seguono – sul podio – la Asl Roma 1 al secondo posto, e la Asl di Viterbo al terzo posto. “Le Asl di Frosinone, Latina, Roma 2, 3, 4, 5 e 6 sono al di sotto della media regionale del 61,2 per cento”, si legge nel messaggio della Cgil. “Sono forti anche le disuguaglianze territoriali nell’accesso alle cure, che determinano un divario di quasi 30 punti percentuali tra la Asl di Rieti la più virtuosa, con il 73,2 per cento ma ben lontana dall’obiettivo minimo del 90 per cento, e la Asl di Roma 4, con il 43,9 per cento”.
Nel mese di maggio “ancora una volta registriamo che quasi il 40 per cento delle cittadine e dei cittadini che ha avuto bisogno di effettuare un esame diagnostico con priorità B non è riuscito ad accedere alle cure nei tempi previsti, ossia entro i 10 giorni”, prosegue la Cgil di Roma e del Lazio. “Abbiamo bisogno di investimenti importanti da parte della Regione Lazio per garantire il pieno accesso alle cure e rafforzare i servizi pubblici ma occorre un cambio di passo anche da parte del governo”, sottolinea il sindacato. Per questo “il prossimo 24 giugno la Cgil, insieme a tante associazioni, sarà in piazza a Roma per una manifestazione nazionale in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e il rilancio del Servizio sanitario nazionale, pubblico e universale. Così non va, la cura non può attendere”, conclude il sindacato.