Sanità Lazio: un mese dopo attacco Hacker ritorno alla normalità, ma resta il nodo Green Pass

L'attacco ha lasciato strascichi su certificati e pagamenti dei servizi, ma sono ripartiti in tempi brevi tamponi, anagrafe vaccinale e specialistica.

Difficoltà nelle prenotazioni dei servizi, complicazioni per il rilascio dei Green Pass e problemi con le identità digitali. A un mese dall’attacco hacker alla Regione Lazio sono in tanti ad avere ancora difficoltà. Per esempio i farmacisti: «Lavoriamo a stretto contatto con LazioCrea a una serie di portali bloccati, per ripristinare la funzionalità e le identità digitali», spiega a ‘’La Repubblica’’ Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma.

«A oggi – rileva – sono ripartiti i tamponi, vaccinazione e anagrafe della Salute per il rilascio dei Green vaccinale, è ripartito anche il portale per le visire specialistiche. Quello che ancora ha problemi è il portale per la rendicontazione  mensile dei farmaci che ci devono essere rimborsati dal Ssn. E poi il portale della Regione Lazio anche se ripartito non comunica con quello del Ministero  della salute per il rilascio dei Green Pass e per la registrazione di vaccini e tamponi: siamo costretti a fare un doppio inserimento’’

Ma la Regione conferma: «I farmacisti non devono fare due passaggi per le vaccinazioni, ma solo uno verso la Regione Lazio». La Regione fa comunque il bilancio: sei servizi non hanno mai perso la loro funzionalità (Emergenza Urgenza 112,118, Pronto Soccorso e trasfusionale), 18 sono ora rientrati in uso, e altri 13 saranno ripristinati nelle prossime settimane.

A oggi, spiegano a ‘’La Repubblica’’, «i servizi regionali sanitari principali sono stati riattivati e resi disponibili in termini di funzionalità, informazioni e dati sanitari».

Sul fronte caldo dei servizi di prenotazione, «è stata riattivata la piattaforma Cup regionale (Centro Unico Di Prenotazione) e abilitati tutti gli sportelli regionali delle aziende sanitarie per la gestione delle prenotazioni, acccttazione e incassi prestazioni specialiste. È stato riattivato il numero Cup regionale 06/9939 di prenotazione», anche se in molti, ancora ieri, lamentavano sulla pagina Facebook di SaluteLazio di non riuscire a comunicare con nessuno.

«Ad agosto non si riusciva a fare niente», spiega Sandro Petrolati cardiologo del San Camillo. «Oggi invece entriamo nella piattaforma: ci sono problemi con la ricollocazione della password ma si può entrare con lo Spid. Per prescrizioni, ricette, tamponi, vaccini, funziona tutto».

Resta però «difficile la prenotazione di esami, come Tac e risonanza magnetica», spiega l’angiologo Riccardo Margheriti, del Grassi di Ostia, «anche perché gli utenti non possono pagare: per cui fanno gli esami e poi pagano in un secondo tempo. Spesso chiamano direttamente in ambulatorio dove facciamo urgenze brevi e continuità».

I medici di famiglia riescono a lavorare, spiega Pina Onotri, segretaria generale Smi (Sindacato Medici Italiani), «perché abbiamo i nostri sistemi gestionali personali e perché c’è il sistema tessera sanitaria nazionale che ci permette di inviare ricette, registrare tamponi, scaricare Green Pass».

La Regione spiega che «sono stati inoltre riattivati tutti i servizi informatici per la gestione vaccinazione e tamponi Covid (compreso lo 06/164161841), antinfluenzale e pediatrica, gestione assistiti ed esenzioni, scelta e revoca del medico e servizi di cooperazione applicativa per i servizi erogati da medici di famiglia e pediatri».

Sono anche stati «riattivati i sistemi informativi per la prescrizione elettronica (ricetta dematerializzata), sistema informativo ospedaìiero, controllo e monitoraggio della spesa farmaceutica e da lunedì 30 agosto verrà riattivato anche il servizio referti online regionale per il download dei referti di laboratorio attraverso il portale Salute Lazio».

Un bilancio comunque pesante che ha reso difficilissimo e complicato il mese di agosto, che ha visto file fuori dalle Asl per esami e visite, soprattutto nei giorni immediatamente seguenti all’attacco, anche perché doveva tutto essere scritto a mano.

«Abbiamo subito un brutto attacco informatico», commenta il presidente della Regione Nicola Zingaretti. «Ne riceviamo centinaia all’anno che vengono fortunatamente respinti. Questa volta è stato molto pericoloso, probabilmente iì più aggressivo mai registrato in Italia. Ma ce l’abbiamo fatta e in meno di un mese quasi tutti i servizi della Regione sono stati riattivati e nessun dato è andato perso».

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