Scuola: i presidi pronti al rientro, in classe anche se non distanziati

Accettati gli ingressi separati. Ogni istituto si è attrezzato per il meglio per l’igenizzazione. Rafforzati i trasporti speciali. Mancano però ancora docenti. Atteso vademecum della Regione  

La segnaletica per ingressi separati è stata posata. I dispenser con l’igienizzante sono già pronti e funzionanti. Un po’ ovunque si attendono nuovi prof e bidelli. Qualcuno ha comprato i purificatori d’aria. Qualcun altro chiederà il Green Pass anche ai genitori che entreranno nell’edifìcio per andare in segreteria o per i colloqui con gli insegnanti. E poi un sentore di normalità: qualche progetto didattico è in fase di definizione.

Nei prossimi giorni, dopo l’ultimo tavolo di lavoro coi sindacati, l’Ufficio scolastico regionale invierà alle scuole il vademecum per la ripartenza; mancherebbero gli ultimi dettagli, invece, per il piano condiviso con la prefettura e con le aziende del trasporto pubblico, a causa degli orari d’uscita dichiarati da alcuni presidi che non corrisponderebbero a quelli previsti dal piano didattico.

Probabilmente una svista di pochi, che però richiede un accertamento e un aggiornamento a domani. Al 13 settembre, però, manca poco e le scuole si stanno organizzando come possono. “Non riusciremo a mantenere il distanziamento in ogni classe”, annuncia a ‘La Repubblica’ (che ha sentito i presidi di alcuni Licei) Maria Grazia Lancellotti, preside del liceo Orazio, che coi fondi Miur arrivati per far fronte al contagio (32,5 milioni per tutto il Lazio) ha acquistato “purificatori e ionizzatori; dovrebbero arrivare a breve”.

Poi “faremo dei corsi di rafforzamento, iniziative green, ma anche su tecnologie digitali e arte”. Mancano, però, diversi docenti: “In alcuni casi, anche due per classe”.

Situazione simile al Mamiani: “Mancano i docenti e il 50% dei collaboratori scolastici – spiega la dirigente Tiziana Sallusti – Quando la squadra sarà al completo cominceremo a progettare per il futuro. Abbiamo voglia di ricominciare con tanti progetti e novità”.

Al Kennedy la speranza è quella di riattivare il progetto Dada per la seconda parte dell’anno: bloccato con l’avvento della pandemia, prevede che siano gli studenti a spostarsi di aula in aula al cambio dell’ora. Per ora si ragiona su “uscite brevi e attività con partner esterni”, spiega Luca Mezzaroma, referente Covid-19 del liceo.

Al Malpighi la preside Paola Virogoso ha alzato al massimo il livello della sicurezza e chiederà il Green Pass anche ai genitori degli alunni: “È per tutelare la salute della popolazione scolastica”, dice.

Orari ridotti, all’Ic Valente, “fino a fine settembre, per permettere la nomina di tutti i docenti”, spiega la dirigente Rosamaria Lauricella. Piera Guglielmi, ieri alle 20, era ancora nella scuola che dirige, l’Ic Visconti (sarà anche una delle 30 “scuole sentinella” per il monitoraggio del vims); “Mancano docenti e personale Ata, situazione peggiore dell’anno scorso”.

Nessun problema sul piano didattico: “Abbiamo spazi all’esterno per consentire il distanziamento e siamo una scuola diffusa, con lezioni sul territorio”.

Infine: come emerso dalle riunioni di ieri, sono confermati i doppi orari d’ingresso alle 8 e alle 9.40, ma anche “le uscite dovranno essere numericamente limitate, almeno due, ma comunque meno possibile”, chiarisce la Cisl Scuola.

Come emerso linee “S” di Astrai sono pronte a ripartire con gli stessi per corsi dello scorso anno e qualche modifica potrà essere fatta in corso d’opera. Roma servizi per la mobilità, intanto, sta stampando le pellicole da appiccicare sulle vetture, “per renderle più riconoscibili”. Insomma: il tempo stringe.

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