Parte nel caos l’inizio dell’anno scolastico nel Lazio. Nel Lazio – scrive oggi il dorso locale del Mesaggero – le cattedre vuote sono 2.800, di cui 1.600 nella sola Roma. Si tratta du supplenti che, se dovesse ripetersi il copione dell’anno scorso – quando il sistema della Graduatorie provinciali dei supplenti (Gps) mandò in tilt il sistema – non saranno nominati prima della fine di gennaio. Stresso discorso per gli insegnanti di sostengono. Risultato? Orai ridotti e ingressi scaglionati, per cui si contano una o due ore di lezione in meno, al giorno, dalla scuola dell’infanzia fino alle medie.
“In questi giorni le scuole stanno convocando i precari per le supplenze cosiddette ‘brevi’ in attesa che arrivino gli aventi diritto- spiega al Messaggero Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi del Lazio – e arriveranno dal secondo giro di convocazioni dalle graduatorie provinciali. Il primo, purtroppo non ha portato in cattedra docenti necessari a partire con gli orari completi. Nel frattempo i supplenti brevi spesso non accettano la supplenza perché sono in attesa della chiamata annuale”.
Intanto le scuole si organizzano come possono. “Nella mia scuola – spiega Valeria Sentili, preside dell’Istituto comprensivo Francesca Morvillo – mancano ancora diversi docenti, tra cui molti sul sostegno. Per ora l’orario è ridotto, stiamo organizzando una rotazione di insegnanti che mettono a disposizione le ore per coprire le cattedre vuote. Una sorta di banca delle ore. In questo modo possiamo arrivare a portare le lezioni fino alle 15. Poi vedremo quando arriveranno nuovi insegnanti”.
C’è poi da considerare che a Roma ci sarà una pausa delle lezioni per le elezioni comunali del 3 e del 4 ottobre. E nel caso del turno di ballottaggio, anche il 17 e il 18 ottobre.