Salgono a 34 gli istituti occupati nella Capitale dall’inizio dell’anno scolastico. Ieri mattina si sono aggiunti alla lista il Pirelli e il Ruiz. Nel giorno del debutto dell’obbligo di certificazione verde sui mezzi pubblici anche per gli studenti, spopolano le foto di assembramenti in plessi scolastici “presi” che destano non poca preoccupazione.
“Abbiamo deciso di occupare l’istituto Leopoldo Pirelli – spiega in una nota, ripresa da ‘Il Tempo’, il responsabile romano del Blocco Studentesco, Federico Pisani- perché gli studenti sono sturi della situazione nella loro scuola. Come la maggior parte delle scuole di Roma, pure il Pirelli ha una struttura fatiscente e, soprattutto, non coibentata. A causa delle norme anti-Covid, inoltre, la scuola è diventata oramai una prigione e gli allievi sono stati privati del fare ricreazione liberamente, essendo costretti a rimanere seduti in classe”. Chiedono il rientro senza scaglionamenti a scuola, l’abolizione di qualsiasi forma di didattica a distanza e virtuale, la partecipazione totale dello studente al processo di riapertura e cogestione delle scuole.
Simile copione per l’istituto tecnico commerciale di viale Africa, in zona Eur, sulla cui facciata in mattinata è comparso lo striscione “Ruiz occupato”. I ragazzi hanno allestito un servizio d’ordine per l’accesso all’edifìcio. La richiesta è, in primis, quella dell’apertura di un tavolo permanente di confronto con la prefettura per la questione scaglionamenti orari di entrata. “Le problematiche che viviamo nel nostro istituto – evidenziano – sono le stesse che migliaia di altri studenti vivono, figlie di costanti politiche di taglio e di progressiva aziendalizzazione del sistema scolastico italiano. Un processo non solo confermato, ma anzi implementato dalle riforme previste dal Pnrr”,
Terminate, invece, le occupazioni al Mamiani e al Cavour, E dopo la grande manifestazione del 19 novembre, venerdì 10 gli studenti torneranno in piazza in tutta Italia al fianco dei lavoratori della scuola che scioperano contro la legge di bilancio del governo Draghi.
A Roma l’appuntamento è alle 10.30 a Piramide. “Lo facciamo perché crediamo che solo con un’alleanza tra studenti e lavoratori si possa conquistare il futuro”, rimarca la Rete degli studenti medi, che rivendica le azioni finora intraprese per farsi ascoltare. “Vogliamo che il ministero ascolti le nostre richieste – scrive – convocan doci e aprendo un tavolo sull’edilizia, la didattica e la rappresentanza. Per questo continueremo a mobilitarci. Le occupazioni e le agitazioni non finiscono qui”.
Intanto si aggiunge la protesta delle mamme per il riscaldamento al Visconti rotto da dieci giorni: studenti costretti a lezioni al freddo, e che per affrontare la giornata di scuola, portano in classe coperte e stufette.
Con una nota – scrive ‘Il Messaggero’ – sono stati avvisati i genitori del guasto alla caldaia, sottolineando di aver già chiesto l’intervento della Città metropolitana. E il problema non è di poco conto visto che quest’anno, nel rispetto dell’emergenza Covid, le classi devono restare quanto più possibile con le finestre aperte per consentire il ricambio dell’aria e abbassare il rischio dei contagi.
Lo stesso sta accadendo nella scuola media dell’istituto comprensivo Alcide De Gasperi, in zona viale Jonio, per un guasto ad una tubatura: “Abbiamo allertato il municipio 3 – spiega la dirigente scolastica, Claudia Regazzini – i tecnici sono intervenuti e stanno cercando di individuare il danno ma purtroppo non è un lavoro semplice e sta andando per le lunghe”.