Non solo occupazioni, gli studenti si organizzano e fanno rete. “Vogliamo portare la protesta dalle scuole alle strade”, spiega a il ‘Corriere della Sera’ Pietro, del Collettivo autorganizzato Virgilio.
La prima riunione si è svolta mercoledì all’interno del liceo Mamiani occupato. Una settantina di ragazzi, rappresentanti di più di venti scuole, si sono incontrati per confrontarsi sulle battaglie portate avanti in questi giorni.
“Alla fine lottiamo tutti per le stesse cose”, chiarisce lo studente del Virgilio. Diritto alla socialità, attenzione alla salute psicologica dei ragazzi, riforma della didattica, anche con l’introduzione di materie a cui i giovani si scoprono particolarmente sensibili; sessualità, diritti umani, ambiente.
Argomenti oggetto di corsi e dibattiti all’interno di tutti gli istituti occupati. “C’è un fermento politico spontaneo – prosegue – abbastanza eccezionale per il nostro periodo storico che non si vedeva da tanto tempo e che non passa sempre attraverso i collettivi ñ le organizzazioni. C’è tanta rabbia collettiva”.
Dunque, le assemblee che proseguiranno nei prossimi giorni tesseranno le fila del movimento studentesco. L’obiettivo è quello di realizzare un documento condiviso che diventerà anche il manifesto degli studenti romani in occasione di una mobilitazione ipotizzata per il prossimo 17 dicembre.
Nel frattempo proseguono le occupazioni delle scuole. Il totale degli istituti teatro delle proteste sale a trentadue. Si sono interrotte le lezioni ordinarie nell’Istituto tecnico industriale Armeilini (zona lesioni personali e danneggiamenti, gli studenti affermano di non essere riusciti a mettersi in contatto con la preside. «Noi dal nostro canto continueremo a organizzare incontri, corsi, tornei e dibattiti», fanno sapere i liceali che contano di rimanere all’interno della scuola fino a sabato.
Controcorrente, rimarca il ‘Corriere della Sera’ il liceo Dante Alighieri, diretto anche questo dalla preside Maria Urso. In un comunicato i rappresentati d’istituto si dichiarano contrari all’occupazione della scuola proposta da un gruppo di studenti. “La nostra generazione – scrivono – viene spesso criticata per affrontare i propri problemi urlando, senza portare contenuti e soluzioni concrete. Noi siamo convinti che il Dante sia molto di più di questo”.