Troppe rinunce e la cattedra resta vuota: addio al tempo pieno per i bambini. Quest’anno si parte a metà, soprattutto per le classi di scuola elementare che a pochissimi giorni dall’avvio delle lezioni si ritrovano senza maestra. Ma anche senza bidelli tanto che la scuola, a metà giornata, deve chiudere perché non c’è il personale necessario a tenerla aperta.
Il motivo? si chiede ‘Il Messaggero’. Le convocazioni dalle graduatorie dei supplenti sono state fatte ma sono tante quelle a cui nessuno ha risposto. C’è chi rinuncia perché la sede è lontana, chi perché sta già lavorando e non nella scuola e chi invece non si fa neanche sentire. Ma lunedì, primo giorno di lezione, è ormai arrivato.
Parte quindi l’allarme dagli istituti comprensivi che si ritrovano costretti a far uscire i bambini del tempo pieno in anticipo: subito dopo pranzo. Con buona pace delle famiglie che, di fatto, si ritrovano la scuola a metà: chi iscrive il proprio figlio al tempo pieno lo fa sia per una scelta didattica sia per necessità organizzative.
Così salta tutto e il rischio è che il modulo orario part-time resti tale per diverse settimane: tutto dipende da quando si sbloccherà la situazione.
“Molti dei docenti che ci sono stati assegnati non si sono presentati – spiega a ‘Il Messaggero’ Valeria Sentili, dirigente dell’istituto comprensivo Francesca Morvillo di Tor Bella Monaca – nella mia scuola, ad esempio, ho solo 11 docenti sul sostegno rispetto ai 32 che dovevano arrivare. Qualcuno non ha neanche co- municato la rinuncia, semplicemente non si è presentato. Per capire cosa stesse succedendo ho anche telefonato personalmente al docente. Così per noi è difficile tornare ¡n presenza: purtroppo apriamo con orario ridotto”.
Una condizione che riguarda tante scuole: stessa situazione, infatti anche all’istituto comprensivo di via Poseidone, dove mancano 20 docenti di sostegno su 28. Anche qui l’orario di uscita, per tutti, è alle 14,30.