Scuole: temponi salivari, ancora molte incognite a una settimana dalla ‘’campanella’’

Riguarderanno 17 mila studenti di elementari e medie concentrati negli istituti della capitale, ma famiglie e docenti attendono le istruzioni per l'uso

Saranno 17mila gli studenti laziali delle scuole elementari e medie che ogni 15 giorni verranno testati contro il Covid. Il “piano scuola” del Governo, con i tamponi salivari, inizia a prendere forma, ma a una settimana dalla prima campanella sono ancora tante le incognite.

E mentre presidi, docenti, genitori, attendono le “istruzioni per l’uso”, tra le Asl – riporta ‘’La Repubblica’’ –  si leva qualche perplessità sulla reale efficacia del progetto “scuole sentinella”, istituti all’interno dei quali, come da piano nazionale (la cui ultima versione è datata 1 settembre), verranno selezionati studenti di diverse classi, a rotazione, da sottoporre a test salivari.

L’obiettivo? Monitorare la diffusione del virus tra i giovani non ancora vaccinati. E mitigare, almeno tra le ‘”sentinelle”, il diffondersi dei contagi. La Regione, fa sapere l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, ogni 15 giorni testerà, seguendo le indicazioni nazionali, una platea di 17mila ragazzi delle scuole elementari e medie.

Si tratta di meno del 4,5% dell’intera popolazione scolastica di quella fascia d’età (circa 388mila). Nello specifico saranno effettuati 2.819 test nella Asl Roma 1,3.661 nella Asl Roma 2,1.821 nella Asl Roma 3,986 nella Asl Roma 4, 1.530 Asl Roma 5, 1.746 nella Asl Roma 6.1420 nella Asl di Frosinone.1.814 in quella di Latina, 869 a Viterbo e infine 415 studenti nella Asl di Rieti. Qualche perplessità tra gli esperti delle Asl: «Sarà utile per ottenere dei dati statistici – spiegano fonti sanitarie – ma il numero di test per scuola non è sufficiente per garantire un vero e proprio screening efficace. Così. il rischio è che ci porti via risorse e tempo, senza ottenere risultati soddisfacenti».

Ma tant’è. La liste definitiva delle scuole che parteciperanno all’iniziativa è ancora in fase di definizione. Si parla di circa 10-12 scuole nelle Asl più popolose, come la Roma 1 e la Roma 2. un numero più esiguo nei territori di provincia. I primi istituti hanno già ricevuto la comunicazione, sebbene domani siano previste ulteriori riunioni con le equipe scuola delle singole aziende sanitarie territoriali.

Tra le scuole selezionate c’è l’istituto comprensivo Visconti: «Sono molto contenta – dice a ‘’La Repubblica’’ la preside Piera Guglielmi – è una grandissima risorsa». Un’altra scuola in “lizza” potrebbe essere l’Ic Stefanelli: è stato il preside, Flavio Di Silvestre, a proporsi: «Sono in corso interlocuzioni telefoniche con la Asl Roma 1, a cui nei giorni scorsi ho proposto la mia scuola per test e attività di screening: l’anno scorso, lo abbiamo già fatto, in via sperimentale, complessivamente, abbiamo monitorato 27 classi e oltre 500 alunni».

Ciò che non è ancora chiaro è come, in pratica, verranno effettuati i test. In una prima fase saranno i medici delle Asl a svolgere i salivari agli studenti nelle scuole, ma successivamente si procederà all’auto-raccolta. Sarà dunque responsabilità dei genitori effettuare il tampone ai figli la mattina: per garantire la massima efficacia la spugnetta, o “lecca lecca”, deve essere tenuto in bocca appena svegli la mattina, prima di lavarsi i denti. Ma per quanto riguarda eventuali momenti di formazione. con le famiglie, le scuole brancolano ancora nel buio.

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