Anche nel 2022 il Lazio si conferma protagonista assoluto del settore farmaceutico, scrive oggi il dorso locale del Corriere della Sera. A provarlo i dati forniti da Farmindustria e da Intesa Sanpaolo: con 12,7 miliardi (+17,6% sul 2021) la regione è la prima nel Paese per valore delle esportazioni di medicine, destinati soprattutto a Belgio, Paesi Bassi e Germania, che insieme coprono il 72% del totale delle vendite oltre confine.
Il commercio di farmaci con l’estero rappresenta il 42% di tutto l’export manifatturiero locale. Sul territorio il ramo impiega circa 13 mila lavoratori diretti (più altri 15.500 nell’indotto) occupati presso più di 50 aziende per un fatturato complessivo superiore ai 13 miliardi. Positivi anche gli investimenti nella ricerca: 325 milioni lo scorso anno, nonostante una congiuntura economica tutt’altro che favorevole.
Tra le eccellenze nostrane, il Corriere ricorda la Takeda, società giapponese produttrice di plasma, che tra Rieti e Pisa gestisce 550 dipendenti e genera 530 milioni di valore aggiunto, e la Bsp Pharmaceuticals di Latina, specializzata in terapie antitumorali, che a fronte di bollette energetiche passate da 6 a 28 milioni, ha assunto 120 persone e presentato un piano di investimenti in 3 anni.