‘Red carpet’ all’insegna del riciclo a Roma.
L’altra sera al Pigneto, uno dei quartieri della movida cittadina, hanno sfilato abiti realizzati con materiali di recupero: dalla gonna cocktail creata con ‘buste frigo’ usate, al vestito fatto di cravatte di seta, dall’impermeabile realizzato con vecchie buste blu dell’Ikea fino ai più vari indumenti di tela di ombrelli o vecchie federe di cuscino.
Ma c’è anche una originale borsa prodotta grazie ad pallone da calcio a cui è stata legata una catena con del cuoio per comporre la tracolla. Un’iniziativa che ha suscitato subito la curiosità di passanti e abitanti del quartiere che si sono fermati ai lati del tappeto rosso open air ad osservare il passaggio delle modelle che animavano l’originale sfilata.
L’iniziativa, “a favore del pianeta”, si è svolta nell’ambito delle attività culturali legate all’ambiente del Municipio Roma V di Roma per la sensibilizzazione sulla corretta riduzione dei rifiuti.
Sul red carpet hanno sfilato i modelli realizzati dall’Istituto Scolastico Giorgi Woolf, dal Museo MoRA – Museum of Recycled Art, la Fabricheria di Mg. “Siamo dell’istituto di moda Virginia Woolf – ha raccontato una delle ‘modelle’ – e siamo a questa sfilata per mostrare gli abiti ideati, progettati e indossati da noi studenti, con oggetti riciclati. Siamo un quinto e un quarto anno”.
“Siamo onorati di partecipare perché la nostra ‘mission’ è quella di invogliare le persone a non buttare oggetti che possono rinascere diventando altro, in forma diversa”, afferma Mariaceleste de Martino, fondatrice e proprietaria del MoRA. “Mi occupo di riuso e riciclo ormai da più di 10 anni e mai come adesso ho la sensazione e la speranza che l’argomento stia cominciando a far parte del bagaglio culturale di tutti”, le parole di Maria Giovanna Spedicati, de La Fabricheria di Mg.
Nella sfilata si sono impegnati in prima persona gli assessori alla Cultura, Maria Teresa Brunetti, e all’Ambiente, Dario Pulcini, del municipio V. Per Brunetti “in un momento storico in cui la vera emergenza è quella ambientale c’è bisogno di una coraggiosa rivoluzione culturale”. Secondo Pulcini organizzare un evento del genere significa affrontare il tema “partendo dall’inizio, dalla produzione dei rifiuti”.
foto: oggi.it