Si è da poco conclusa la seconda edizione del “The Fork Restaurant Awards -New Opening”. Il premio, ideato da “The Fork” (piattaforma multimediale per la prenotazione di ristoranti) in collaborazione con Identità Golose, è rivolto alle novità ristorative più interessanti dell’ultimo anno. Un modo per aiutare a far conoscere i nuovi arrivati nel panorama gastronomico di qualità, coinvolgendo il parere che conta più di tutti: quello della clientela!
Un Gran Giurì composto da 71 chef italiani di fama mondiale ha selezionato 64 ristoranti, tutti distribuiti sul territorio italiano, inaugurati nel 2018. Il giudizio prende in considerazione: la qualità del cibo, il format e l’innovazione.
Successivamente “il popolo”, ovvero gli utenti multimediali di The Fork, è stato chiamato alle urne per la seconda e decisiva votazione digitale. Sono 10 i neonati ristoranti italiani che hanno particolarmente sedotto gli amanti dei pasti fuori casa.
Il primo premio è andato al ristorante meneghino L’Alchimia (in Via Premuda 34). Sembra che ad inserirlo nella lista delle migliori novità siano stati gli Chef Andrea Berton e Antonino Cannavacciuolo. Ad affascinare i due grandi cuochi è stata, oltre all’ottimo cibo proposto dall’executive chef di Alchimia Davide Puleio, anche l’originalità del format. Il locale, inaugurato meno di un anno fa, è formato da una sala ristorante più formale e da una lounge bar più conviviale. Un’idea concettuale che, a parere dei due chef e della clientela votante, possiede quel plus che lo rende il primo vincitore.
A seguire ci sono i ristoranti Salvo (NA), Rimessa Roscioli (RM), Seu (RM), Piano Alto (RM) , Luciano Cucina Italiana (RM), Zia(RM), Badalì Osteria (FI), Sestogusto (TO) e Condividere (TO).
Roma, con 5 ristoranti sui primi 10 classificati, stravince sulle altre città italiane. Un traguardo incredibile che ci parla di crescita, di evoluzione e di talento. E così Roma si conferma Città da prendere come esempio per la sua eccellente ristorazione. Da sempre meta culinaria per i turisti di tutto il mondo, dopo anni di stallo, si riscopre anche un’anima gastronomica. Gli ingredienti che la rendono Città “gustosa” è la forte tradizione imprenditoriale e una grande varietà di prodotti del territorio.
Il mestiere dell’oste che scorre nel sangue dei romani si tramanda di generazione in generazione senza indebolirsi, anzi, rafforzandosi. Tanti i giovani che con grande passione tengono accesa la luce della ristorazione romana. Molti di loro sono stati capaci di adattare al presente, senza cambiarne l’anima, l’antico lavoro intrapreso dalle generazioni passate.
È il caso di Rimessa Roscioli (Via del Conservatorio 58), ultimo arrivato di una delle famiglie romane più note della ristorazione italiana (dal 1824). Un luogo che nel format si distanzia dai classici firmati Roscioli, improntati più su gastronomia, salumeria e panificazione. La Rimessa, segnalata a The Fork dallo Chef colombiano Roy Caseres (dello stellato Metamorfosi in Via G.Antonelli 30) più che un ristorante è un laboratorio di cibo e di idee. Riconoscibile il marchio nell’arredamento, caratterizzato da “librerie” in legno, fitte di ogni genere di prodotti enogastronomici. Nel menù ci sono i primi, classici della tradizione, antipasti e secondi sfiziosi, ma anche degustazioni di formaggi e salumi a più non posso.
La novità sta nella socialità: c’è un bancone e poi diversi social table che rendono l’ambiente amichevole e volto allo scambio di pensieri. Ogni settimana sono previste degustazioni, incontri con aziende vinicole e produttori agricoli.
Entrare nel dettaglio e raccontare tutti i premiati da The Fork sarebbe per noi impossibile. Non vi resta che visitarli sul web e scegliere il vostro preferito!



