Erano in cinquanta ieri al Bioparco di Roma, tra mamme e bambini che nella Capitale hanno trovato un rifugio sicuro dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Il gruppo, accompagnato dai volontari delle Acli di Roma, ha visitato il giardino zoologico più antico d’Italia, per godere di un momento di svago e allegria.
Le famiglie si sono immerse in un pomeriggio all’interno del Bioparco dove hanno potuto ammirare alcune tra le specie custodite nella struttura di Villa Borghese che ospita più di mille animali. Dall’inizio del conflitto il gruppo di mamme e bambini ucraini è stato accolto a Roma grazie al gruppo di lavoro istituito dall’assessorato alle Politiche sociali della Capitale, alle quali le Acli di Roma hanno aderito, coordinando due degli hotel allestiti per la prima accoglienza e garantendo ai rifugiati una serie di iniziative e attività.





A portare un saluto alle famiglie in visita al Bioparco anche l’assessora all’Ambiente di Roma, Sabrina Alfonsi, l’assessora alle Politiche sociali del Municipio Roma VIII, Alessandra Aluigi, la presidente delle Acli di Roma e provincia, Lidia Borzì, il presidente del Bioparco, Francesco Petretti, accompagnato dal direttore del giardino zoologico romano, Luigi Epomiceno. “Grazie alla richiesta delle Acli oggi in 50, tra mamme e bambini ucraini, sono stati in visita al bioparco di Roma – ha spiegato Alfonsi -. La Capitale non solo accoglie per la prima necessità ma cerca di far vivere un’esistenza diversa. Roma è a disposizione di questi bambini e delle loro mamme, e lo sarà finché ce ne sarà bisogno”.
“Sono tante le strutture zoologiche ucraine che hanno subito danni importanti a causa del conflitto – ha spiegato il presidente del Bioparco – e che l’Europa dovrà aiutare a rimettere in piedi. Ricordiamoci – ha sottolineato Petretti – che il contatto con gli animali è il primo passo verso un’educazione alla sostenibilità ambientale. Amare gli animali significa amare il nostro pianeta e contribuire a vivere meglio”.
Le Acli di Roma da circa sessanta giorni “sono in prima linea per seguire questo gruppo di donne e bambini in fuga dalla guerra di cui ci siamo presi cura, insieme a tante organizzazioni e alle istituzioni, creando una grande rete di prossimità – ha detto la presidente delle Acli -. Tra le attività più impegnative, come aiutarle a esigere diritti e orientarsi in città, c’è stato anche l’impegno di far vivere loro dei momenti di spensieratezza e oggi il bioparco, come simbolo di Roma, ci sembrava la cornice ideale. Questo è stato anche un momento di spensieratezza per le mamme – ha concluso Borzì – che nonostante siano forti e coraggiose hanno sempre il pensiero rivolto ai loro cari in Ucraina che stanno soffrendo e a cui dedichiamo questo momento”.
Un’occasione per permettere ai bambini di continuare a vivere nonostante il conflitto, ha raccontato una mamma ucraina durante la visita: “Ringraziamo tantissimo per questa iniziativa perché per noi non è importante solamente aspettare la fine della guerra ma anche che i bambini continuino a svilupparsi e vedere il mondo. Per loro stare insieme e condividere delle emozioni è la cosa fondamentale”.