La somministrazione di una dose di richiamo del vaccino Comirnaty fa parte della “applicazione delle strategie vaccinali nei paesi Ue”, che “resta responsabilita’ delle autorita’ nazionali”. Lo ha precisato il responsabile della strategia vaccinale dell’Agenzia europea del farmaco Marco Cavaleri. La dose di richiamo “puo’ essere presa in considerazione”, ha aggiunto, ma “nessuna raccomandazione puo’ essere formulata al momento circa i tempi e i soggetti cui destinarla” al di la’ delle indicazioni preliminari fornite ieri.
Il richiamo dopo sei mesi dalla seconda dose per la popolazione dai 18 ai 55 anni “e’ sicuro”.
Inoltre, la terza dose “fornisce un incremento degli anticorpi a livelli molto piu’ alti di quanto osservato per la seconda dose”, ha detto Cavaleri. Ma quella sul Comirnaty e’ una “raccomandazione preliminare” con ulteriori dati che “saranno importanti per definire una strategia vaccinale ottimale”. “Sappiamo – ha argomentato Cavaleri – che 10 Stati hanno gia’ deciso la somministrazione di richiami” ma le indicazioni circa tempi e fasce di eta’ “non sempre coincidono”.