Violenza donne: convegno Cgil sugli abusi nel mondo dello spettacolo

Registi, colleghi, produttori, spesso anche spettatori: l'osservatorio di genere dell'associazione Amleta ha raccolto le testimonianze di numerose lavoratrici del mondo dello spettacolo che hanno subito abusi e violenze

Un momento dell'incontro "Il rispetto si insegna" promosso a Roma da Slc Cgil.

Il mondo dello spettacolo come teatro di abusi e violenze di genere. È stato questo il tema centrale attorno al quale ha ruotato l’incontro di ieri organizzato dal sindacato dei lavoratori della Comunicazione (Slc) Cgil di Roma e del Lazio “Rispetta. Il rispetto si insegna”, volto al contrasto degli abusi e delle molestie nel mondo dello spettacolo, con un focus specifico sulla formazione.

Registi, colleghi, produttori, spesso anche spettatori: l’osservatorio di genere dell’associazione Amleta ha raccolto le testimonianze di numerose lavoratrici del mondo dello spettacolo che hanno subito abusi e violenze perpetrate all’interno di un mondo “che ha subito in maniera preponderante le conseguenze della pandemia” rendendolo il mondo dello spettacolo “un contesto frammentato nel quale uno dei temi più drammatici è la ricattabilità delle lavoratrici prive spesso di tutele contrattuali minime”, ha spiegato la segretaria generale Slc Cgil Roma e Lazio, Barbara Cosimi, nel corso del dibattito che si è tenuto all’Antica stamperia Rubattino a Roma al quale hanno partecipato anche il segretario generale della Cgil Roma e Lazio, Natale Di Cola, e l’assessora capitolina alla Scuola, Claudia Pratelli.

“È proprio dalle scuole di formazione che abbiamo scelto di iniziare, perché la scuola deve e può fornire modelli educativi alternativi a quelli che si basano ancora diffusamente su discriminazioni di genere e di ruoli di potere, instaurando meccanismi di violenza non solo fisica, ma anche e soprattutto psicologica”, ha aggiunto Cosimi. “Questa giornata è stata per me molto educativa: sentirsi raccontare le proprie esperienze da chi è competente, ci da una grande opportunità – ha proseguito Di Cola -. Queste sofferenze, questa denuncia forte, che ci avete raccontato, e il cambiamento che passa per il sindacato, mi fa capire che dobbiamo andare a ricercare questa sofferenza. Quando scovi qualcosa di così prezioso come quello che abbiamo trovato oggi, questa fiammella, bisogna prendersene cura. Oltre alla sofferenza, poi – ha proseguito – oggi sono state rappresentate anche tutte le debolezze del mondo del lavoro: la sfera dei contratti, dei diritti e della rappresentanza che sono quasi inesistenti. Questo si risolve andando territorio per territorio, posto di lavoro per posto di lavoro, facendo in modo che quella società migliore si riesca a sviluppare. E questo lo si riesce a fare se la politica scende in campo: noi abbiamo il compito di continuare questa discussione. Oggi vado via da qua con tre parole – ha aggiunto -: rispetto, che è un termine che usiamo spesso, come esempio che dialoga con il concetto di dignità. Certezza, perché abbiamo necessità di recuperare qualche lentezza del passato e impegno a 360 gradi”.

La questione della violenza di genere sul luogo di lavoro “mi sta, e ci sta, particolarmente a cuore come amministrazione e io sono convinta che noi su questo dobbiamo insieme inventarci azioni e strategie per fare la nostra parte”, ha detto Pratelli. “Trovarci oggi con questa iniziativa è molto importante e lo è il coraggio di denuncia di tante attrici e protagoniste del mondo dello spettacolo perché credo che metà del nostro impegno stia nel nominare il problema e nel riconoscerlo – ha aggiunto -. Allenare il nostro sguardo e porre le questione ha un potere incredibile, è un’operazione di medio periodo ma è in questa chiave che possiamo ambire a modificare la cultura. Gran parte degli abusi a tutti i livelli intervengono dove sono più pronunciati i divari di potere: in questo senso il contratto collettivo, i protocolli e la tutela sindacale hanno un potere straordinario”.

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