Virus sinciziale: ricoveri di bimbi in aumento, anche a Roma

Fabio Midulla, responsabile del Pronto soccorso pediatrico del Policlinico Umberto I di Roma: "Cinque volte più di pre-Covid"

Continuano ad aumentare i ricoveri nei reparti pediatrici e nelle terapie intensive degli ospedali italiani di neonati e bambini piccolissimi colpiti da bronchioliti e polmoniti causate dal virus respiratorio sinciziale, il cosidetto ‘virus dei bambini’ che ogni anno causa epidemie stagionali, ma che quest’anno è arrivato in anticipo e in forma più violenta.

“Quest’anno abbiamo un numero di ricoveri 5 volte più alto di quello che avevamo nel 2019, prima del Covid, e al momento non siamo ancora nella fase di plateau dell’epidemia”, spiega Fabio Midulla, responsabile del Pronto soccorso pediatrico del Policlinico Umberto I di Roma e presidente della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri). Midulla riferisce inoltre che anche nel suo policlinico la situazione non è affatto buona, così come in molti altri ospedali italiani, tanto che, per citarne uno, al Buzzi di Milano, a causa del sovraffollamento dei reparti e delle rianimazioni pediatriche, alcuni piccoli vengono trasferiti fuori regione.

“Abbiamo 5 bimbi in Pronto soccorso che non possiamo ricoverare in Pediatria perché non c’è posto – dice – e in reparto abbiamo già aggiunto 4 letti in più del numero massimo”.

“Il virus – ricorda Midulla – se contratto nei primi mesi di vita del bambino provoca forme di bronchiolite gravi, con manifestazioni cliniche nelle basse vie respiratorie, mentre nei bambini più grandi e negli adulti si risolve con sintomi lievi, come rinofaringite, febbre o tosse. Ma i neonati sono spesso protetti dagli anticorpi materni che si ‘trasmettono’ attraverso la placenta. Questa volta però non è stato così – fa notare l’esperto – e l’epidemia che solitamente arriva a dicembre-gennaio è scoppiata con 2 mesi di anticipo. Ce lo aspettavamo perché per un anno e mezzo il virus non ha circolato grazie alle misure anti-Covid (lavaggio delle mani, mascherine e distanziamento sociale). Ma non appena queste misure sono state allentate, i fratellini più grandi sono tornati all’asilo o a scuola, e con una popolazione senza anticorpi il virus ha cominciato a circolare, subito e in anticipo rispetto al solito, e sta dando forme gravi nei piccolissimi”. Tanto gravi che, oltre ai reparti di pediatria e le terapie intensive pediatriche piene, si registrano in Italia già 2 morti.

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