Esquilino, per ora niente sgombero per CasaPound

L'immobile in via Napoleone III non è nella lista prioritaria. Lo ha precisato il Mef rispondendo a una richiesta della sindaca Raggi

La sede di Casapound
La sede di Casapound

La sede di CasaPound in via Napoleone III, nel quartiere Esquilino, non è nella lista degli sgomberi urgenti del ministero. Quindi per ora, gli autoproclamatisi “fascisti del terzo millennio” potranno dormire sonni tranquilli.

Secondo quanto scrive oggi il dorso locale di Repubblica, Virginia Raggi – su richiesta dell’assemblea capitolina (con l’appoggio anche del Pd) – aveva interpellato in merito il ministero dell’Economia, che ieri ha risposto chiarendo che l’immobile, di proprietà del Demanio, non si sgombera subito, visto che non è a rischio crollo e non presenta particolari problemi igienici.

La riposta del Mef arrivo dopo aver consultato l’agenzia del Demanio e poi la prefettura. Che hanno confermato che la sede di CasaPound non è tra le priorità, mentre prima ci sono da sgomberare i 22 immobili con ordinanze del tribunale che rischiano di costare condanne milionarie al Viminale.

Quindi le tartarughe frecciate (anche se abusive) potranno continuano a stare in via Napoleone III, visto che nel 2003 al Miur (a cui il palazzo è stato affidato dal Demanio) nessuno pensò di firmare la querela per avviare il processo per occupazione abusiva verso i quattro responsabili del blitz.

 

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