Casal Bruciato, Papa a famiglia rom: “Resistere”

Tornati a casa i coniugi Omerovic hanno trovato le facciate dei palazzi ricoperte di decine di bandiere tricolori tutte uguali in segno di ostilità

Papa Francesco incontra famiglia rom Casal Bruciato

“Resistere”. E’ l’invito fatto dal Papa alla famiglia rom di Casal Bruciato, vittima nei giorni scorsi di minacce e insulti razzisti, durante l’incontro nella sagrestia di San Giovanni in Laterano. Secondo quanto è stato riferito dai presenti, il Papa ha detto che conosceva la loro storia, avendola letta sui giornali. Li ha incoraggiati a “resistere” e a chiedere alla Chiesa per qualunque necessità. La famiglia ha raccontato la propria storia, spiegando di essere musulmana. Francesco ha poi scherzato con una bambina della famiglia.

Con questo gesto, scrive in un tweet Alessandro Gisotti, direttore ad interim della sala stampa della Santa Sede, “il Papa ha voluto esprimere vicinanza e solidarietà a questa famiglia e la più netta condanna di ogni forma di odio e violenza”.

Dopo l’incontro con Papa Francesco che ha regalato loro un rosario, i coniugi Omerovic sono tornati a Casal Bruciato sorridenti nel loro appartamento. Una felicità che si è subito spezzata perché a loro ritorno le facciate dei palazzi – che affacciano sul cortile del condominio di via Satta – erano state ricoperte di decine di bandiere tricolori tutte uguali in segno di ostilità. Il gesto intimidatorio è stato rivendicato da Fabrizio Montanini, esponente di Casapound del IV municipio: “Siamo stati noi a fornire a chi non le aveva le bandiere tricolore che ricoprono le facciate dei palazzi. Abbiamo invitato gli inquilini a esporre il tricolore senza, per carità, forzarli”.

Intanto nel cortile del condominio i residenti hanno organizzato una pizzata. Seduti ai tavoli blu forniti dal bar fuori cantano canzoni romani e cori da stadio

“Ai tricolori risponderemo mettendo fuori una bandiera della pace, una italiana e una di nazione rom”, spiega uscendo dall’appartamento Claudio, responsabile dell’Arci a Roma per l’immigrazione.

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