Coronavirus: parla Alessandro D’Amato assessore sanità

In una lunga intervista l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato cerca di rassicurare i cittadini

(immagine di repertorio)

Riprendiamo alcuni punti dall’intervista che Alessio D’Amato, assessore alla Sanità, ha rilasciato al Corriere della Sera.

Sul Coronavirus dice:
“Presto guariti i due cinesi ricoverati Roma”

Però la Capitale è piombata di nuovo nella psicosi:
“Ma nel Lazio non c’è nessuna preoccupazione.  Abbiamo messo a punto una sorveglianza capillare e siamo sempre in allerta. Tutte le strutture sanitarie sono a conoscenza della situazione. Abbiamo attivato, unici in Italia, una piattaforma – Advice dove al minimo sospetto scatta l’allerta” – aggiunge. Ieri nuova riunione della task force che monitora il contagio e l’evoluzione dei casi. Nel giorno in cui il virus ha ufficialmente varcato i confini italiani ed è approdato in provincia di Milano, Roma è piombata di nuovo nella psicosi.

Però, assessore, nessuno può assicurare che non si verifichi un caso simile a quello della Lombardia: un contagio tra una cena, un caffè al bar e una partita di calcetto:
“Il problema non è una partita di calcetto. Tutte le strutture sanitarie sono a conoscenza della situazione e fanno un’analisi epidemiologica sui pazienti sospetti. In più con la piattaforma Advice i medici dialogano direttamente con lo Spallanzani e dove, al minimo sospetto, scatta l’allerta. Inoltre una specifica task force si riunisce quotidianamente. E finora sembra stia funzionando. Poi certo, tutto può capitare”.

E’ innegabile che in Lombardia ci sia un focolaio del coronavirus. E gli spostamenti Roma-Milano, tra treni e aerei, sono centinaia ogni giorno:
“In aeroporto sono attivi i controlli già da tempo. Angelo Borrelli (capo della Protezione civile) ha previsto di inserirli anche nelle stazioni, per circoscrivere i contagi”.

Nel frattempo però la gente continuerà a viaggiare in treno, ad arrivare nella Capitale e magari a prendere la metropolitana e i bus con il forte rischio di diffondere il virus in maniera incontrollata e incontrollabile:
“L’area del contagio è stata già circoscritta direttamente in Lombardia”.

C’è un dialogo diretto tra Lazio e Lombardia?
“Noi abbiamo offerto loro il nostro aiuto sia in termini di tarmaci, sia mettendo a disposizione la sequenza genomica isolata allo Spallanzani”.

È previsto, nei prossimi giorni, un innalzamento delle misure di contenimento già in atto?
“No, per il momento no. Oggi, però  è prevista una conferenza allo Spallanzani per fare il punto della situazione e illustrare i risultati raggiunti”.

Non sono gli stessi che vengono comunicati nel bollettino quotidiano?
“Verranno date delle buone notizie”.

Dopo il ricercatore italiano arrivato da Wuhan e messo in quarantena alla Cecchignola, sono guariti anche i due cinesi ricoverati perché positivi al virus?
“Diciamo che presto si dichiarerà la loro guarigione. E che se fossero rimasti in Cina sarebbero andati più probabilmente incontro a delle complicanze. E non solo…”.

Cos’altro?
“Oltre ai 68 pazienti controllati allo Spallanzani, avevamo attivato un’assistenza sanitaria domiciliare per 70 cittadini cinesi. Ora hanno tutti concluso il periodo di quarantena. E sono tutti negativi ai test”.

E per chi ora sta manifestando dei sintomi e vive nel terrore che possa essere stato in qualche modo contagiato dal coronavirus?
“I consigli restano gli stessi. Riferire di contatti con persone che hanno viaggiato in Cina. Non andare in ospedale, se non per le urgenze, e in caso di dubbi contattare il numero dedicato 1500 oppure il medico di famiglia. E lavarsi sempre bene le mani”.

Intanto si ipotizzano perdite economiche, per l’economia romana, fino a 500 mln per questo periodo e per i successivi mesi di fermo.

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