Vaia (Spallanzani): “Riaprire scuole, palestre e piscine”

"Sbagliato tenere i giovani, ma anche gli anziani, in casa, lontani dallo sport e dal tempo libero", ha detto il direttore sanitario dello Spallanzani

Chiudere zone o limitare gli spostamenti rischia di creare più assembramenti di quando non ci sono restrizioni, non serve limitare, occorrono maggiori controlli. Lo ha detto il direttore sanitario dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, in una intervista al Corriere della Sera. “Ho sempre sostenuto che bisogna tenere tutto aperto. Se si può andare in certi luoghi della socialità solo in certi orari e in certi giorni, il rischio reale è che si comprimano le presenze e si creino assembramenti. Così anziché migliorare la situazione, la si peggiora. Tutto va spalmato nel maggior arco temporale possibile”.

Secondo Vaia, è necessario riaprire palestre e piscine. Uno studio dello Spallanzani condotto su 61 pazienti morti nel Lazio, in Umbria e in Abruzzo, mostra che l’età media delle vittime resta alta e che le patologie di cui soffre chi muore per il coronavirus sono le classiche malattie legate a uno stile di vita poco corretto. Questo deve far riflettere “sul fatto che è sbagliato tenere i giovani, ma anche gli anziani, in casa, lontani dallo sport e dal tempo libero”, ha detto il medico.

“Rivolgo il mio invito al ministro dello Sport perché riconsideri” l’idea di tenere palestre e piscine chiuse, ripensi alle aperture nell’ottica del massimo rigore e dell’estrema sicurezza. Con protocolli rigidi e maggiori controlli. Un discorso che si potrebbe estendere ai luoghi della cultura”. Per Vaia “il Comitato tecnico scientifico potrebbe riprendere in mano la questione. E lo Stato potrebbe verificare l’applicazione delle regole. Per questa mancanza non può pagare il cittadino”.

Venendo ai dati, ha spiegato ancora che “il tasso di mortalità oggi è diminuito notevolmente. Se a marzo eravamo sopra al 10 per cento dei contagi totali, ora siamo scesi sotto l’1 per cento. Questo perché abbiamo imparato a combattere e curare questo mostro. Un mostro che colpisce e uccide soprattutto chi è già malato” ha precisato ancora. E sulla scuola ha aggiunto che “per gli studenti è molto meglio andarci. Oggi stanno chiusi in casa per studiare. Quando la sera escono, non c’è nessuno che vigili sull’applicazione delle regole. Così dopo le 22 prendono le birre e vanno a bere senza mascherine e distanziamento. Almeno a scuola erano controllati”.

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