Aiuto: hanno rapito mia figlia!

Disperato appello di un padre: la mia bambina è imprigionata… nel cellulare

Hanno rapito mia figlia. Sono disperato. Non ho più sue notizie da oltre un anno.
Non sento più la sua voce. I nostri contatti, oramai, sono ridotti a zero.
Ma non posso accettare che mia figlia sia letteralmente imprigionata in un luogo inaccessibile.
Non posso accettare che mia figlia sia incarcerata… dentro al suo CELLULARE!

Eh già, sembra una provocazione. Una sciocchezza, forse. Eppure non è così.
Perché mia figlia vive costantemente con la testa e il volto immersi nel suo Smartphone.
E’ totalmente drogata. Annientata. E’ fagocitata in una connessione sistematica. Una connessione che non connette con nulla se non con il vuoto assoluto. L’apatia. La distanza.
Se passeggia con me, cammina guardando il cellulare o isolandosi dentro le cuffiette e la sua musica.
Se sta in casa, si rintana come una talpa nella sua stanza e si lascia inghiottire dal suo cellulare.
Mia figlia non vive. Crede di farlo ma è incatenata nell’irreale.
Quando parla, emette solamente suoni ripetitivi: “non c’è campo”, “ho finito i giga”, “papà ho poca batteria!”. Lei non vive di altro. E’ uno zombie.
Ho provato a liberarla, credetemi. Ho cercato di salvarla, vi assicuro. Ma non è facile.
Mi sono anche reso conto, tristemente, di non essere l’unico padre di una figlia rapita.
Con lei, in ostaggio, ci sono migliaia di altri adolescenti.
Tutti imprigionati nel cellulare. Ed è una tragedia. Una tragedia epocale. Una strage.
Lo so, ora qualche “bontempone” dirà: “eh ma non sai fare il padre”, “eh ma non la sai coinvolgere”, “eh ma io le do dei limiti nell’uso del cellulare”.
Bravi. Lo so che siete tutti più efficienti di me. Lo so che siete dei provetti educatori, con dei figli esemplari.
Ma io voglio volutamente provocarvi ed esasperare i toni.
Perché, se vogliamo veramente essere onesti, indipendentemente dal nostro stile educativo o dal nostro livello culturale, siamo quasi tutti genitori di figli incarcerati.
Siamo, chi più chi meno, padri e madri di figli rapiti.
Riflettiamoci. Salviamoli. Riscattiamoli.

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