Beppe Grillo sbaglia copione, e non fa ridere

Il leader 5S gira un video sulla via che non è di competenza comunale. Nella foga ulula al megafono lodi al manto stradale! Pioggia di critiche sul web

Per esorcizzare buche e voragini che da tempo tengono sotto schiaffo dei media la giunta cinquestelle della Capitale, Beppe Grillo ha improvvisato un happening-tour nella città con l’intento di dimostrare che sono soltanto fake news.

Partito dall’albergo del Centro,  dove di solito alloggia,  il ‘’guru’’ del MoVimento  si è avviato in auto verso la periferia della città, commentando di volta in volta le riprese video del percorso ed evidenziando sul finire, dal megafono, che non aveva trovato alcuna buca. Enzo Jannacci direbbe “El vusava  ‘me ‘n strascé..”  (gridava come uno straccivendolo…) (dalla canzone Andava a Rogoredo). 

Purtroppo però l’esaltata vittoria, come sottolineato e documentato con tanto di foto da ‘’La Repubblica’, avveniva mentre stava percorrendo la bretella che porta alla A24 e che però non è gestita dal Comune.

La grottesca svista, non ha  suscitato alcuna risata, anzi il video postato in rete, ha raccolto commenti non certo favorevoli. Quello che avrebbe voluto essere un saluto spiritoso del sindaco Virginia Raggi, incontrata nel corso della sua visita a Roma per esprimerle solidarietà, dopo l’ennesimo scivolone con la vicenda dello Stadio, è stata considerata dalla maggior parte dei romani come un inaccettabile sberleffo.  

Ormai nella Capitale l’inefficienza dei servizi è arrivata ad un punto considerato  di non ritorno. E ciò è aggravato dal fatto che l’atteso aiuto da parte del Governo, implorato recentemente dalla Raggi a Di Maio, potrebbe non portare nessun miglioramento. Soprattutto se si tien conto che non si ha alcun segnale dell’ intervento dell’esecutivo sul fronte della sburocratizzazione e di quel recupero di efficienza del Paese, pezzo forte della Campagna elettorale del M5S.

E non può certo consolare i romani che la Capitale sia una sorta di  ‘’benchmark’’al rovescio , ossia un parametro di riferimento di ciò che non riuscirà a fare il governo giallo-verde per il Paese, se non avrà il coraggio di intervenire sulla burocrazia e gli enti inutili.

Direbbe Fabrizio de André “…provate pure a credervi assolti, siete lo stesso coinvolti…” (dalla Canzone di Maggio)

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