Coronavirus, stop agli spostamenti fuori Comune

Per evitare un nuovo esodo verso le regioni del Sud l'ultimo decreto non permette più il rientro al proprio luogo di residenza, domicilio o abitazione

Il messaggio sulla facciata del palazzo della Regione Lombardia a Milano

Arrivano nuove misure più restrittive sulla libertà di movimento. Da ieri divieto di uscita dal proprio Comune eccetto che per lavoro, spesa e necessità di salute. Decade la possibilità di ritornare al proprio domicilio, abitazione o residenza

La validità dei Dpcm e delle ordinanze finora emanate viene uniformata al 3 aprile. “È fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati dal comune in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; conseguentemente all’articolo 1 comma 1 lettera a) del dpcm 8 marzo 2020 le parole ‘è consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza’ sono soppresse”.

Oltre alla norma richiesta dai governatori del Sud sullo stop agli spostamenti, per evitare che con un nuovo esodo possa allargarsi il contagio, nell’ultimo Dpcm sembrano essere recepiti anche alcuni rilievi posti da Confindustria. In particolare alcuni passaggi, tra cui “le attività produttive sospese possono comunque proseguire se organizzate in modalità a distanza o lavoro agile” o ancora “sono consentite le attività degli impianti a ciclo produttivo continuo, previa comunicazione al Prefetto”. Infine saranno consentite quelle attività legate all’interesse nazionale, come l’industria dell’aerospazio e della difesa, “nonché le altre attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale, previa autorizzazione del Prefetto”.

 

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