Chiese dismesse, a Roma sono una trentina

Il Vicariato ne avrebbe individuato un’altra decina poco frequentate. Ma rimane il rebus: che cosa farne?

Chiese dismesse a Roma
Chiese dismesse a Roma

Sono una trentina le chiese di Roma sconsacrate e che a loro volta sono state riutilizzate. Ora il Vicariato sta cercando di capire se è possibile “dismetterne” altre, e sarebbero stati individuati una decina di luoghi di culto, tutti nel perimetro dell’anello ferroviario. 

Il problema è che cosa farne, perché in realtà finora la diocesi di Roma non ha avuto richieste di utilizzo di questa o quella chiesa. Tra l’altro bisogna ancora verificare se nell’interno ci sono beni artistici e bisognerà consultare le comunità locali di fedeli, anche se è già stato appurato che si tratta di chiese poco frequentate.

Tra l’altro, la Conferenza Episcopale Italiana vorrebbe evitare che queste fossero trasformate in pizzerie o in discoteche, come è successo in precedenza in varie parti d’Italia. Dunque, le chiese dismesse debbono poter essere valorizzate all’interno della stessa Chiesa che “non vuole rinunciare” a questo patrimonio. E’ questa la conclusione alla quale sono arrivati gli esperti di tutto il mondo che in questi giorni si sono riuniti a Roma per una valutazione della questione, nel convegno organizzato dalla Cei, dal Pontificio Consiglio per la Cultura e dalla Pontificia Universita’ Gregoriana. 

Per i vescovi serve fare molta attenzione quando si decide di dismettere una chiesa, e se ci saranno altri casi, questi avranno bisogno di profondi approfondimenti da parte delle diocesi. 

Forse a Roma il caso più famoso, e in qualche modo clamoroso, è quello di Santi Simone e Giuda, in via dei San Simone, un vicolo laterale di via dei Coronari. La chiesa risale addirittura al XII secolo, e poi nel corso del ‘900 fu divisa in parte in abitazione, in parte in cinema, l’Alcazar, poi a ristorante e infine a teatro. 

Santa Maria in Tempulo, poi risale al VI secolo. Nel corso dei secoli fu addirittura fienile, poi negli anni ‘90 fu fatta restaurare da Rutelli ed è ora luogo di matrimoni civili.

A Campo Marzio, poi, Santa Maria al Collegio Romano, l’attiguo monastero è sede del I Distretto di Polizia, mentre la chiesa, dopo una campagna per evitare che divenisse palestra, è ora sede di convegni, mostre e concerti. E’ diventata anche sala per congressi San Lorenzo da Brindisi, in via Sicilia a due passi da via Veneto. 

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