La Regione Lazio è pronta a revocare la convenzione con l’associazione Lucha y Siesta di Roma, per ristrutturare e mettere al bando la gestione dell’immobile dov’è nata la Casa delle donne. La giunta, guidata dal presidente Francesco Rocca, questo pomeriggio dovrebbe votare la delibera proposta dall’assessora alle Pari opportunità Simona Baldassarre. L’immobile di via Lucio Sestio, era un ex deposito Atac, che dopo l’abbandono era stato occupato nel 2008.
Il palazzo, diventato un centro di accoglienza e rifugio per donne e bambini vittime di violenza, era stato acquistato dalla Regione nel 2021: operazione che aveva portato a un protocollo d’intesa con le attiviste di Lucha y Siesta per tenere in vita l’associazione. L’atto di oggi, come spiegano dalla Regione Lazio, mira a riqualificare l’immobile in via Lucio Sestio per poi assegnarlo tramite una procedura pubblica. Alla gara potranno partecipare tutti gli enti e le associazioni iscritte all’albo regionale delle organizzazioni di donne impegnate nel contrasto alla violenza di genere e nel sostegno ai percorsi di uscita dalla violenza, assicurando oltretutto la presa in carico da parte dell’affidatario del servizio delle donne e dei minori già accolti presso la struttura. La delibera prevede, infatti, “le misure transitorie più idonee a salvaguardare e tutelare, nelle more dell’affidamento del servizio, la sicurezza delle donne e dei minori accolti dall’associazione Casa delle donne Lucha y Siesta”, attraverso il rilascio dell’edificio e il contestuale ricollocamento presso strutture antiviolenza appartenenti alla rete regionale.
Le reazioni
“Non cederemo di un millimetro”. Lo si legge in un comunicato pubblicato sul sito di Lucha y Siesta, Casa delle Donne a cui la Regione Lazio sarebbe in procinto di revocare la convenzione. “Non ci nasconderemo dietro la burocrazia amministrativa – si legge ancora nella nota -, non ci confonderemo dentro vuoti slogan, non assomiglieremo alle vittime indifese che volete renderci e no, non ci siederemo il prossimo 25 novembre su altre panchine rosse installate per l’occasione. Continueremo a fare contrasto alla violenza con professionalità, a intrecciare alleanze con passione e a resistere a questo nuovo attacco con la moltiplicazione degli spazi di propagazione della cultura femminista e transfemminista. Intanto oggi bisogna impedire che questa delibera venga discussa e approvata. Che sia chiaro, per il prossimo 25 novembre non vogliamo panchine rosse, vogliamo Lucha y Siesta! E sappiamo che non continueremo da sol3, perché Lucha y Siesta siamo tutt3”.
“La Regione Lazio, guidata dal presidente Francesco Rocca, ha deciso di tracciare le linee guida di un nuovo bando per la gestione dell’immobile di via Lucio Sestio, senza però aver aperto prima un dialogo con la Casa delle donne Lucha y Siesta che da 15 anni opera sul territorio della città, dopo aver recuperato un luogo abbandonato e trasformato in uno spazio per le donne e per i bambini che fuggono dalla violenza. È un presidio sociale che deve continuare la sua esperienza. È necessario aprire un dialogo tra la Regione, Lucha y Siesta e la rete antiviolenza che la sostiene per non fare finire quanto intrapreso sin qui.”, dichiara l’Assessore Capitolino alle Politiche del personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al territorio per la città dei 15 minuti, Andrea Catarci.
La Regione Lazio ed il Presidente Rocca “vogliono mettere La parola fine a Lucha Y Siesta, una delle migliori esperienze di sostegno alle donne vittime di violenza del nostro territorio”. E’ quanto si legge in una nota dell’associazione Nonna Roma. “Dalla stampa apprendiamo che una delibera della giunta regionale metterebbe a bando lo stabile dove da anni le attiviste di Lucha svolgono la loro attivita’. Ci uniamo a loro e a tutte le donne che in questa citta’ si battono contro la violenza maschile sulle donne e che non accettano che un luogo delle donne venga sottratto per altri fini speculativi”, conclude.