Non è facile essere bambini, minori a Roma. Secondo il rapporto di Save the Children “Giovani e periferie”, nella Capitale, ad esempio, i municipi VIII (Appia Antica) e IX (EUR) mostrano un indice più basso di svantaggio (2), mentre quello più elevato (8) lo si riscontra nel municipio VI (Roma Delle Torri), dove quasi la metà (46,4%) di tutta la popolazione non è andata oltre la terza media e il 40% dei 15-64enni non ha occupazione. Eppure, è proprio qui che vive la percentuale più alta di 0-19enni residenti (11% del totale nell’area urbana della capitale). Il Comune di Roma però punta sul Pnrr per tentare un rilancio.
Dove vivono i minori in Italia?
Il rapporto di Save the Children mette a confronto le principali città italiane e ne analizza i fattori di sviluppo. Tra gli 0-19enni che vivono in Italia, ben 3 milioni e 785 mila, quasi 2 su 5, si concentrano infatti nelle 14 città metropolitane, costituite dal Comune principale e dal suo hinterland, dove vive anche il 13,7% dei contribuenti con reddito inferiore ai 15 mila euro annui. In città metropolitane del Sud Italia quali Catania, Palermo e Messina più della metà dei contribuenti ha un reddito inferiore ai 15mila euro annui. La concentrazione di cittadini con redditi bassi è tuttavia elevata anche nel Centro e Nord Italia (per esempio, Roma 38,8%, Venezia 36,9%). In queste città, le aree urbane caratterizzate da una maggiore privazione socioeconomica sono spesso anche quelle con meno spazi adeguati alla crescita dei minori.
Una scuola su sette non ha l’agibilità
La scuola è un fattore di disuguaglianza, anche se così non dovrebbe essere. Le città metropolitane si distinguono in negativo anche rispetto alla scuola, dove la percentuale di edifici scolastici senza certificato di agibilità raggiunge il 70% (62,8% la media in Italia). In 8 città metropolitane, inoltre, l’accesso al tempo pieno nella scuola primaria è significativamente inferiore alla media nazionale pari al 38%, con le punte in negativo di Palermo (6,5%), Catania (9,5%) e Reggio Calabria (13,7%), mentre in quella secondaria di I grado le città sotto la media (13,3%) sono 9, con Bari, Bologna, Venezia, Roma e Napoli che non superano il 5%.
A Roma il disagio è presente in più della metà dei municipi
Il rapporto di Save the Children approfondisce poi alcuni elementi di svantaggio all’interno delle città metropolitane. Se a Torino lo svantaggio risulta più elevato (valori da 5 a 8) in 4 municipi su 8, e a Roma in 9 municipi su 15, a Napoli sono ben 7 su 10 le municipalità con un indice elevato. A Palermo i valori più alti si registrano in ben 6 circoscrizioni su 8, a Bari questo avviene per 4 municipi su 5, a Reggio Calabria in 10 municipi su 15 e a Cagliari in 3 su 6. Quattro municipi su 6 registrano un maggiore svantaggio a Bologna, 6 su 9 a Genova, 4 su 6 a Venezia, mentre a Firenze, ben 4 municipi sui 5 che compongono la città si attestano su valori più elevati.
Ostia oggetto di un progetto di recupero di Save the Children
Il quartiere di Ostia sarà quindi al centro del progetto di Save the Children, “Qui, un quartiere per crescere”, proprio sui minori. E comunque non è la prima volta che l’organizzazione interviene su questo tema. L’Intervento si basa sulla loro partecipazione diretta alla definizione di obiettivi condivisi, su un piano di sviluppo territoriale in collaborazione con i principali attori locali che riguarda gli ambiti dell’istruzione e dell’educazione, della salute e del benessere psico-fisico, dell’ambiente e della lotta alla povertà materiale e educativa, nell’ambito di un accordo quadro con il Comune o l’ente locale di riferimento e con il coinvolgimento di un Comitato Scientifico e da un gruppo di esperti.