Periferie/ Assessore Veloccia: ecco come rinasce la Capitale

La trasformazione urbana in atto nella città di Roma, i maxi-progetti sulla pista di lancio, il rammendo delle periferie. Il bilancio e i programmi dell’assessore all'urbanistica di Roma Capitale a RadioColonna

La mappa delle opportunità a Roma è tutta da scrivere: da Pietralata all’Eur passando per Tiburtina fino ad arrivare alle altre periferie. La trasformazione urbana della Capitale è sotto gli occhi di tutti, con centinaia di cantieri aperti in vista del Giubileo e forse Expo 2030 e grazie anche ai fondi del Pnrr.

“Roma – spiega l’assessore all’urbanistica Maurizo Veloccia a RadioColonna – è diventata una città che finalmente accanto ai  fondi pubblici che stiamo spendendo per riqualificare le periferie affianca la capacità di far tornare nuovamente i privati ad investire”.

L’ultimo esempio, in ordine cronologico è la sottoscrizione del masterplan con la nuova società proprietaria del complesso dell’ex Fiera di Roma che entro il 2027 si trasformerà in un nuovo quartiere, all’avanguardia e totalmente green. Dopo diciotto anni dal trasferimento del polo fieristico nella nuova struttura sulla Portuense finalmente l’area di via Cristoforo Colombo, nel Municipio VIII,  finita nel degrado e nell’abbandono, tornerà a nuova vita. La posa della prima pietra è prevista a marzo 2025 con un investimento, da parte del fondo orchidea srl.  che si aggira intorno ai 200 milioni di euro. Dopodiché, in poco più di due anni, per il 2027 l’area, ampia circa 76mila metri quadrati dei quali 12mila del Comune, sarà trasformata. Ma prima servirà bandire il concorso internazionale di progettazione entro fine anno. I vincitori saranno annunciati prima della metà del 2024.

“Sarà il primo quartiere ad avvicinarsi alla neutralità carbonica – spiega Veloccia – Si abbatterà una cesura a ridosso della Colombo e puntiamo ad avere funzioni complementari che richiamano l’idea della comunità educante. Le linee guida sono già state fissate. L’idea è quella di superare una ferita che la Capitale aveva ormai da tanti anni ed essere da stimolo per attrarre nuovi investimenti privati, soprattutto lungo un intero asse, questo della Cristoforo Colombo, che negli ultimi tempi sta rivedendo vita in termini di trasformazione urbana, senza occupare nuovo suolo”.

Poco più in là, infatti, vi è l’Eur che sta “tornando ad essere la City di cui si è sempre parlato – spiega Veloccia – vivendo un vero e proprio boom: a piazza dei Navigatori sono cominciati i lavori al nuovo edificio di Mario Cucinella, più avanti, sulla Cristoforo Colombo ci sono le Torri Ligini, a ridosso della Nuvola, che finalmente si stanno riqualificando ad opera del Demanio e di Cassa depositi e Prestiti, la nuova sede dell’Amla (l’Autorità europea dell’Antiriciclaggio) che potrebbe essere proprio all’Eur, ed Eur Spa che sta lavorando per aprire l’Acquario. Insomma, un intero asse, quello della Cristoforo Colombo, che finalmente sta rivedendo vita in termini di trasformazione urbana: non si occupa nuovo suolo e si superano le ferite urbanistiche lasciate appese da anni investendo con fondi privati”.

Una strategia che sembra chiara, quella portata avanti dall’assessorato di Veloccia: da un lato imponenti investimenti pubblici nelle periferie per riqualificarle dall’altro favorire e attrarre investimenti privati.

“Stiamo pensando che la leva degli investimenti pubblici è fondamentale in quelle periferie dove l’assenza di servizi di base rende difficile poi renderli competitivi e attraenti per gli investimenti privati. L’idea, dunque, è quella di andare a sanare con un massiccio intervento pubblico nei quartieri più difficili della città, come ad esempio a Tor Bella Monaca. Ecco – spiega l’assessore –  perché stiamo combattendo per mantenere questi finanziamenti pubblici perché da un lato servono ad accorciare le distanze tra i vari quartieri della città, dall’altro perché siamo sicuri che se riusciamo a costruire le condizioni e le basi minime in questi quartieri di infrastrutture e servizi siamo anche in grado di attrarre nuovi investimenti. La sfida, infatti, è che nuovi investimenti privati atterrino in modo uniforme nella città, nel centro ma anche nelle periferie. In questo momento comincia ad esserci una certa inversione di tendenza e anche in diverse periferie si stanno riconvertendo degli immobili abbandonati, come sta accadendo al Tiburtino”.

Aruba prevede, infatti, la realizzazione di cinque nuovi data center nel Tecnopolo Tiburtino a Roma.

“Porteremo a giorni la delibera in Consiglio comunale per autorizzare il riuso di un ex centro gestionale Acea che verrà riconvertito in Data Center – annuncia Veloccia – si tratta di investimenti periferici ma anche molto strategici perché mettono Roma al centro del Mediterraneo come un hub di connettività mondiale di prim’ordine”.

Tra le nuove centralità urbane vi è poi sicuramente Pietralata con lo studentato e la nuova facoltà della Sapienza, la sede dell’Istat e, ovviamente, lo stadio della Roma.

“Per l’impianto sportivo – spiega Veloccia –  stiamo terminando il dibattito pubblico e se la tabella di marcia sarà rispettata a inizio del 2024 dovremmo ricevere dalla società della AS Roma il progetto definitivo e poter avviare la conferenza di servizi decisoria che si terrà in regione Lazio. Tra qualche giorno in Giunta, inoltre, – annuncia l’assessore – arriverà l’autorizzazione per il Rome Technopole, un grande centro di ricerca che mette a sistema le intelligenze in ambito scientifico”.

Veloccia non ha nascosto criticità e tanto lavoro ancora da fare (anche solo per portare acqua pubblica e fognature in tutte le parti della città, non ancora scontato nel 2023, nella Capitale). Quel che è certo è che tra forse Expo 2030, il Giubileo, i fondi Pnrr, il nuovo Stadio della Roma a Pietralata, il volto di Roma è destinato, dunque, inevitabilmente a cambiare.

“Nei prossimi dieci anni – sostiene Veloccia – vedo una città che è riuscita a ritornare protagonista sullo scenario non solo nazionale ma anche europeo, grazie ad una trasformazione soprattutto dell’esistente e il recupero dei vuoti urbani e delle ferite urbanistiche del passato che stiamo man mano restituendo ai cittadini”.

 

Approfondimento nei dossier

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014