Nella gara d’appalto per il restauro della Torre dei Conti non si è fatto ricorso al criterio del massimo ribasso o a forme di appalto a cascata. Dopo il crollo nel quale ha perso la vita Octay Stroci, operaio di 66 anni, la Sovrintendenza capitolina ha rilasciato una nota per precisare che le procedure si sono svolte “nel pieno rispetto dei protocolli in materia, sottoscritti dal Campidoglio insieme alle organizzazioni sindacali e alle forze sociali”.
Nella nota si precisa che “i sei affidamenti diretti presenti sulla piattaforma Tuttogare riguardano esclusivamente servizi tecnici – progettazione esecutiva, coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, verifica della progettazione, indagini e rilievi. I professionisti incaricati sono stati selezionati tra quelli già individuati da Invitalia attraverso gare aperte per quanto riguarda il Coordinatore per la Sicurezza e la verifica della progettazione”.
“La progettazione esecutiva – ha spiegato la Sovrintendenza capitolina – è stata invece affidata a tre diversi operatori, scelti in base alla loro specifica competenza nelle categorie del restauro architettonico, degli impianti e delle strutture. Per la fase esecutiva dei lavori, l’operatore economico – il Raggruppamento temporaneo di imprese Edilerica Appalti e Costruzioni srl e Picalarga srl – è stato individuato mediante procedura di gara aperta, gestita dalla Società Giubileo 2025 in qualità di stazione appaltante, come previsto dall’Ordinanza del Commissario Straordinario n. 3 del 25 gennaio 2023. Si tratta di imprese altamente qualificate e con comprovata esperienza nel settore del restauro monumentale. La Sovrintendenza capitolina esprime profondo cordoglio e la più sentita vicinanza alla famiglia e ai colleghi per la tragica perdita di Octay Stroici, impegnato in un intervento di tutela del patrimonio culturale di Roma”.