A rischio la riapertura della discarica di Albano. Dopo l’ordinanza firmata dalla sindaca Raggi per per risolvere (temporaneamente) l’emergenza rifiuti nella Capitale, spunta il problema della fideiussione milionaria. Secondo quanto riporta l’agenzia Dire, infatti, la società proprietaria dell’impianto di smaltimento dei Castelli romani, la Ecoambiente, avrebbe difficoltà nel sottoscrivere per intero la fideiussione da 2,5 milioni di euro.
Il tema è stato oggetto di una riunione con la Regione Lazio, la sindaca di Roma e della Città Metropolitana, Virginia Raggi e il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, in cui la società avrebbe fatto presente la difficoltà a caricarsi di quest’onere. L’ipotesi sul tavolo, spiega la Dire, sarebbe quella di spacchettare in 4 sublotti la volumetria residua (87mila mc), permettendo così alla Ecoambiente di effettuare il pagamento di quattro fideiussioni di importo minore. La decisione è attesa per stasera, ma resta aperto il tema dell’ordinanza firmata dalla Raggi che – nel caso di una riapertura del sito – dovrebbe varare altri atti derogatori dell’ordinanza regionale vigente sulla discarica, sia per quanti riguarda l’impatto ambientale sia proprio sul tema della fideiussione.
Tar chiede alla Città Metropolitana di chiarire sulla discarica di Albano
Intanto il Tar sabato scorso ha chiesto alla Città Metropolitana di Roma di produrre – entro 15 giorni – “ogni circostanziato e documentato chiarimento” sulla discarica di rifiuti di Albano con particolare riguardo: “agli accertamenti condotti in merito al superamento dei livelli di contaminazione nella falda idrica sottostante il bacino VII della discarica in questione, ivi compresa l’acquisizione dei previsti pareri ambientali”, alle “valutazioni che hanno condotto ad escludere altre soluzioni, tra cui quella relativa alla manifestata disponibilità di una discarica in zona ‘Testa di cane'”; e agli “accertamenti condotti in merito alla validità dell’AIA volturata nel 2020 in capo alla società Ecoambiente”.
Il decreto monocratico dei giudici amministrativi arriva dopo il ricorso proposto dal Comune di Albano Laziale per contestate le ordinanze della Città Metropolitana di Roma Capitale e della Regione Lazio, con cui, in sostanza, si autorizza la riapertura della discarica per rifiuti non pericolosi di località Cecchina al fine di consentire la prosecuzione delle attività di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani di Roma Capitale.