Nel 2022 a Roma il numero di sfratti eseguiti è triplicato rispetto all’anno precedente: un aumento allarmante, che in numeri ha significato 18 provvedimenti di sfratto ogni giorno – sono 6.591 quelli eseguiti nel corso del 2022 – il 90 per cento per morosità incolpevole degli inquilini, un terzo del totale eseguito con l’ausilio delle forze dell’ordine. Il dato emerge dal “Rapporto povertà 2023, un punto di vista: le città parallele” curato dalla Caritas di Roma, presentato questa mattina nella sede del Vicariato della Capitale.
Sono 14mila le famiglie in graduatoria per un alloggio popolare – si legge nel documento – con un’attesa media che tocca i dieci anni. Mille persone che vivono nei residence per “l’emergenza abitativa” che costano alle casse comunali oltre 25 milioni di euro l’anno. Sono invece 4 mila le famiglie che vivono in occupazioni informali e organizzate. Secondo i dati Istat del 2023, i senza tetto e senza fissa dimora sono 23.420 nell’Area metropolitana di Roma, la maggior parte nella Capitale. A questi, che sono i casi più gravi, vanno aggiunti i 29.270 nuclei familiari che al 30 settembre scorso, hanno chiesto al Comune di Roma di ricevere un contributo, fino a massimo 2.000 euro, per essere aiutati a pagare il canone di affitto, oltre il doppio rispetto a quelle del 2019 (12.999). Per i fondi disponibili l’aiuto non potrà andare oltre i 750 euro a richiedente. Servirebbero altre risorse per assicurarne almeno 1.000 euro a famiglia. Il problema ancora più grave è che mancando il rifinanziamento di questa misura a livello nazionale e regionale, essa non potrà essere più utilizzata già dal 2023. Sono i numeri, almeno quelli più drammatici, della questione abitativa nella città di Roma, comune in cui risultano – conclude il rapporto – anche oltre 110 mila case sfitte.