A Roma centri sociali a rischio sgombero anche durante il Giubileo

La maggior parte sono riferiti all’area della sinistra, ma a distanza di 21 anni dall’occupazione lo sfratto pende anche su Casapound

Lo stabile dove è entrato mons. Krajewski. Centro sociale
Il centro sociale Spin Time

Sono circa 40 i centri sociali a Roma, frequentati da non meno di 15 mila persone. La maggior parte appartiene all’area antogonista, anarchica, o comunque più genericamente di sinistra. Il ministro Salvini chiede di chiuderli, e la tensione torna ad alzarsi dopo le tensioni all’Università La Sapienza della scorsa settimana, ma aperto rimane ancora Casapound, luogo dell’estrema destra romana. E quel palazzo dietro tra piazza Vittorio e la stazione Termini aspetta di essere sgomberato da 21 anni.

Centri sociali contro l’emergenza casa

Il fatto è che i centri sociali nella Capitale sono nati anche per effetto dell’emergenza abitativa. È il caso dello Spin Time a Santa Croce in Gerusalemme: 150 famiglie di 28 nazionalità differenti sulle quali pende un ordine di sgombero, il che mette l’edificio ai primio posti della lista della Prefettura di Roma. Eppure qua risiedono una serie di persone scappate da guerre e situazioni di persecuzioni da varie parti del mondo, che chiedono di acquisire la residenza proprio in quell’edificio.

Edilizia popolare in affanno

La poca attenzione alle questioni abitative a livello nazionale, come dimostrato dalla carenza di politiche di sostegno all’abitare e da un mercato degli affitti ormai fuori controllo che finisce per scontentare tutti, non garantendo né i proprietari che sempre più difficilmente affittano per timore di non essere pagati o di poter recuperare l’immobile a contratto scaduto; né gli affittuari su cui si scaricano gli aumenti dei canoni di locazione a livelli insostenibili; la frequente inefficienza nella gestione del ridotto patrimonio di edilizia popolare (a Roma, siamo al 7% del totale, rispetto al 12-13% di diverse capitali europee). Non è difficile dunque cogliere il legame che si crea sia tra povertà abitativa e crescita della povertà assoluta, sia tra povertà abitativa e solitudine, se si considera che nella sola Roma il 45,2% delle famiglie è composta da una sola persona.

Boom di sfratti. E nel 2025 durante il Giubileo?

Nel 2023 su Roma sono stati emessi 3.528 provvedimenti di sfratto a fronte di 4.447 richieste (3.825 nel 2022; 4.318 nel 2021), di cui 2.058 eseguiti. Lo dice l’ultimo rapporto della Caritas di Roma, che chiede una moratoria degli sfratti durante il Giubileo del 2025. Una moratoria degli sfratti significa fermare anche gli sgomberi dei centri sociali dove ci sono condizioni abitative. E almeno sei di questi sono a rischio sgombero.

 

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