Era una specie di meta di pellegrinaggio per gli sfortunati automobilisti romani cui i carri attrezzi del Campidoglio rimuovevano l’auto. Il deposito giudiziario della Farnesina, all’imbocco della galleria Giovanni XXIII, versante Ponte Milvio. Chi magari, uscendo dal lavoro, non si ritrovava la macchina lì dove l’aveva lasciata, sapeva benissimo dove andarla a ripesacare. Nel grande spiazzo dal quale entravano i carri attrezzi gialli del Comune.
Oggi quel deposito, chiamato Deposito Farnesina e che raccoglieva il bacino dei multati di Roma Nord, non c’è più. Abbandonato, ridotto a deposito di rifiuti di ogni genere e pieno di sterpaglie. Le auto sono sparite, quelle rimaste sono ridotte a carcasse, i carri attrezzi anche. Ma tutto è rimasto abbandonato, compresto l’ex gabbiotto di guardia. Fermo nel tempo.
Si tratta di una grossa area recintata, circa duemila metri quadri, dove fino a novembre 2015 venivano depositate le auto rimosse dai carro-attrezzi per conto della Polizia Locale di Roma perchè trovate in divieto di sosta o doppia fila.
Poi, alla società che gestiva servizio rimozioni – la Clt – non è stata convalidata la nuova gara d’appalto, che si era nuovamente aggiudicata, in quanto ritenuta responsabile di violazioni fiscali. Un nuovo bando di gara non è stato più emesso e quei 2mila metri quadri a due passi da Ponte Milvio e a ridosso dello Stadio della Farnesina sono rimasti incustoditi e alla mercé di tutti.
Eppure quell’area incastonata nel cuore di Roma Nord, si sarebbe potuta bonificare e trasformare in qualcosa di diverso. Magari uno spazio ricreativo. Magari. E invece no. Solo cocci e bottiglie. Storie di ordinario degrado.