Le lunghe code per prendere un taxi a Roma sono determinate da “un forte incremento del turismo internazionale. Basta pensare che tra gennaio e maggio del 2022 sono state fatte 244mila corse taxi e nello stesso periodo del 2023 sono 355 mila” e “perché ha avuto avuto successo la nostra attività di contrasto all’abusivismo in aeroporto”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, intervenuto alla trasmissione “Agorà” su Rai Tre.
C’è da dire che pesa anche la scelta dei tassisti che prediligono le corse più remunerative, come quelle da e per l’aeroporto di Fiumicino, lasciando quindi scoperti altri scali, come Termini e Tiburtina.
Le code dei taxi “sono un fenomeno che è venuto crescendo nelle ultime settimane. Pochi mesi fa non c’era questa situazione, all’aeroporto di Fiumicino non ci sono problemi ma in città, soprattutto in alcune zone e orari è difficile. Va detto che c’è stato un aumento molto forte del turismo internazionale. Ci sono state 244mila corse tra gennaio e maggio dello scorso anno, e sono state invece 355mila nel 2023. Questo perché ha avuto avuto successo la nostra attività di contrasto all’abusivismo in aeroporto. Poi, essendoci una domanda alta all’aeroporto i tassisti vanno più lì invece che a Termini, poiché lì guadagnano di più. Fortunatamente siamo stati invasi dai turisti ma abbiamo una legislazione del ’93 ormai superata. Il sindaco non può sapere dove sta un tassista e non può dirgli dove deve andare a effettuare il servizio”.
Adesso con la misura della “seconda guida” che permette ai tassisti di indicare un ulteriore autista che possa tenere in giro l’auto bianca per un turno aggiuntivo dalle 4 alle 7 ore, l’auspicio è che ci sia una buona adesione e si arrivi a un impatto simile all’immissione di circa mille nuove licenze. Per questo, Gualtieri ha fatto appello alla categoria: “C’è questa opportunità della seconda guida, aiutateci a risolvere il problema al meglio, se si risolverà bene altrimenti dovremo percorrere altre strade”, ha detto.
Il sindaco ha anche parlato del problema dei rifiuti nella Capitale, ribadendo quanto già sostenuto in altre occasioni, ossia che “per il Giubileo” del 2025 “o comunque per la fine del mio mandato” nel 2026 “Roma sarà pulitissima”.
Sulla situazione dei rifiuti a Roma – ha aggiunto – “abbiamo risolto il problema degli sbocchi, ma se non ci sono i mezzi si crea un problema” e se a seguito delle operazioni di noleggio avviate con una gara urgente di Ama non ci fossero buoni esiti “sono pronto a usare i poteri commissariali per comprarli in tempi più rapidi”.