Codice della strada, per Salvaiciclisti peggiora la sicurezza

Meno garanzie per chi usa le due ruote, limiti agli autovelox, più difficile fare zone 30. Le nuove norme preoccupano le associazioni degli utenti

Piste ciclabili , via dei Cerchi
La ciclabile a via dei Cerchi

A Roma proseguono gli incidenti stradali, e non di rado a farne le spese sono i pedoni. A livello nazionale,  sono 84 i decessi, 62 maschi e 22 donne. E il Lazio è la quinta regione per incidentalità. L’associazione Salvaiciclisti della Capitale è preoccupata per il nuovo Codice della Strada, che, a loro dire, farebbe diminuire le tutele per pedoni e ciclisti. Soprattutto l’impossibilità per i comuni di intervenire per limitare la velocità è uno degli aspetti che fa più discutere.

Più difficile mettere autovelox

Ad oggi, il 73% degli incidenti in Italia avviene sulle strade urbane, e in media almeno due incidenti su dieci sono dovuti alla velocità eccessiva. Eppure, dice Salvaiciclisti, si vuole abolire la norma che prevede di posizionare autovelox laddove il limite di velocità è di 50 chilometri orari. Questo vorrebbe dire in sostanza che in città, se si escludono grandi arterie (vedi il GRA), gli eccessi di velocità non saranno sanzionabili. Insomma, meno spazio per i pedoni. Le nuove Ztl inoltre dovranno sottostare a tutta di criteri: la loro realizzazione sarà possibile solo in presenza di alti livelli di smog, non più come strumento generale per ridurre congestione, traffico, incidenti, rumore, spazio occupato dalle macchine.

Meno spazio alle bici

L’associazione poi denuncia che nei fatti il Codice della Strada ostacola la nascita di nuove piste ciclabili, già poche e scarsamente manutenute a Roma nonostante le promesse. In sostanza sarebbe in arrivo un “blocco con effetto immediato della possibilità di realizzare corsie ciclabili, doppi sensi ciclabili, case avanzate, strade ciclabili, etc. fino all’emanazione di un futuro regolamento ad hoc del Ministero e all’aggiornamento di quello attuativo del codice”. Tutti provvedimenti che ostacolano le zone 30, nei fatti attuabili se ci sono controlli e strade che per morfologia obbligano a rallentare. Inoltre, sparirebbe la distanza di un metro e mezzo che le auto devono tenere nel superare le bici.

Il PD: un colpo alla sicurezza stradale

Una riforma che non piace affatto nemmeno al Partito Democratico. Per la segretaria del Pd Elly Schlein “noi continueremo a stare accanto ai nostri amministratori che si battono per la sicurezza stradale e per migliorare la vita nelle nostre città, anche abbassando l’inquinamento e migliorando la qualità dell’aria. Noi non abbiamo iniziato questo scontro, non abbiamo iniziato questa polemica, l’ha iniziata qualcun altro. Non stiamo noi che stiamo sbagliando strada, stanno passando sopra ai nostri emendamenti, noi siamo disponibili a lavorare ma il confronto non c’è stato”.

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