Continua a Roma la protesta degli studenti contro il caro affitti: universitari nella sede di Disco Lazio

Il comitato Assemblea universitaria per il diritto all’abitare ha chiesto di utilizzare alcuni immobili del Comune di Roma per aprire nuovi studentati pubblici

photo credit: laziodisco.it

La protesta degli studenti universitari del Lazio contro il caro affitti è arrivata nella sede di Disco Lazio, l’ente regionale per il diritto allo studio. Stamattina una decina di universitari dell’Università La Sapienza e Roma Tre, appartenenti al comitato Assemblea universitaria per il diritto all’abitare, sono entrati negli uffici dell’ente regionale in via Cesare de Lollis per chiedere di utilizzare alcuni immobili del Comune di Roma per aprire nuovi studentati pubblici.

Tra le ragioni della protesta, la mancanza di una legge che metta un tetto agli affitti e intervenga sugli quelli brevi.  “Nei quartieri vicini alle università gli affitti medi si aggirano intorno ai 600 euro mensili per una stanza, mentre nelle zone più periferiche e lontane dagli atenei il costo si aggira intorno ai 500 euro al mese: è un costo esorbitante per quei nuclei familiari che non hanno un reddito alto o per quegli studenti che tentano di avere un’indipendenza economica”, ha affermato Tommaso, studente di sociologia della Sapienza.

“La questione degli affitti in città come Roma e Milano – ha aggiunto – così come altre città, sta diventando una vera e propria emergenza non solo per le famiglie, ma anche per gli studenti che si spostano per studiare. Una delle soluzioni che riteniamo possibile e fattibile nel breve termine è la destinazione di immobili del Comune di Roma a studentati pubblici. Spesso molti soldi pubblici e fondi regionali vengono spesi per studentati di lusso. Vogliamo studentati pubblici e accessibili. Quest’anno Disco Lazio ha messo a disposizione solo 3 mila posti letto a fronte di una richiesta molto superiore. Chiediamo anche una legge che metta un tetto agli affitti, soprattutto nelle zone limitrofe agli atenei, e un intervento sugli affitti brevi, che riguarda quegli alloggi che vanno a soddisfare solamente le richieste del turismo”, ha concluso Tommaso.

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