Quasi 70.000 morti Covid che si registrano, fino ad oggi, in Italia dovrebbero far scendere il silenzio su qualunque recriminazione sugli inni ad una libertà fraintesa e omicida, sugli assembramenti, gli scontri e il caos.
Non solo da parte dei cittadini ma soprattutto di quei politici irresponsabili e pericolosi che nel tentativo di guadagnarsi un passaggio sul TG remano con tutte le forze contro le scelte di contenimento e controllo che il governo mette in atto per limitare i contagi ed evitare una nuova ondata epidemica.
Purtroppo abbiamo visto e pianto per la prevedibile impennata di ricoveri e morti che è seguita alla carnevalata estiva.
Guai se la cosa si ripetesse ora, con l’inverno in piena azione e i nostri fisici più deboli a causa delle infezioni tipiche della stagione.
Le luci del Natale con tutte le tradizioni che si trascina dietro hanno quasi offuscato e sconfitto la memoria del dramma che ancora, tutto il mondo, vive.
Sono sacrosanti gli addobbi, i doni e la voglia di festeggiare uno dei più bei momenti dell’anno ma rispettando al massimo i limiti e le indicazioni strutturate al solo scopo di proteggere i singoli e la Nazione.
Dice, il Governatore delle Regione, Nicola Zingaretti: “Nel Lazio, grazie alla collaborazione di tutti siamo riusciti a rimanere in zona gialla evitando chiusure e molte limitazioni, ma se non ci sono comportamenti responsabili rischiamo seriamente di entrare in un’altra zona con più forti divieti, restrizioni e sacrifici.
Faccio un appello alla responsabilità, evitiamo zone affollate, limitiamo gli spostamenti, seguiamo le regole di igiene, teniamo le mascherine. È pericoloso non farlo…dobbiamo sconfiggere la bestia…il nemico è il virus”.
E la bestia, invisibile com’è, non legge i cartelli che trascina per piazze e piccole adunate il Papeetiano Salvini nella speranza di veder vacillare il governo e senza rendersi conto che i suoi proclami non fanno altro che esasperare gli animi, rintuzzare lo stress che ci accompagna e spingerci fra le braccia della pandemia.