Nel Lazio, come in tutta Italia, si fanno pochi figli, e sempre più tardi. L’età media delle donne che hanno il primo figlio è 32,9 anni. Da almeno due anni a questa parte i nuovi nati nella nostra regione sono meno di 37.500, e il Lazio è tra le zone con meno nuovi nati. Solo il 3% delle partorienti ha un parto gemellare. Numeri duri che hanno spinto la giunta Rocca a correre al riparo.
La Regione Lazio punta a rafforzare la Pma
“Accedere a servizi sulla fertilità e procreazione medicalmente assistita (Pma) non significa solo avere un bravo ginecologo ma poter contare su équipe, multidisciplinarietà, percorsi e, non ultimo, il sostegno psicologico. Ho trovato i fondi per lo psicologo in oncologia, sto lavorando per ottenerlo anche per le donne che affrontano questo percorso”. Così il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca alla conferenza stampa di presentazione stamani a Roma del progetto ‘Il nido della cicogna’, iniziativa a favore della natalità, attraverso una campagna di screening e preservazione della fertilità.
Il San Filippo Neri centro di eccellenza
“Il progetto ‘Il nido della Cicogna’- continua Rocca- riguarda il San Filippo Neri ed è un cammino che va in continuità con quello di eccellenza del San Filippo neri, punto di riferimento per anni della nostra comunità.Poi ha avuto involuzione non qualitativa, ma in termini di investimenti. Non sta a me dire perché è accaduto. Ma serve un rilancio, per riportarlo a ciò che era prima non solo in ginecologia e ostetricia ma in tanti altri settori”.
Più posti letto
Il progetto prevede la conta della riserva ovarica gratuita con prelievo ematico sia al San Filippo che attraverso camper itineranti nelle nostre città e province. Alle donne sarà inoltre possibile accedere alla preservazione tramite crioconsevrazione degli ovociti. La ASL RM1 ha inoltre aumentato i posti letto a 500 e firmato stamani l’autorizzazione per i nuovi primari per eliminare problema dei facenti funzioni
