Dopo quasi sette mesi di stop è ripartita la scuola per 5,6 milioni di studenti, ma in molti casi, le lezioni si terranno con orario ridotto perché le cattedre sono scoperte, per carenza di docenti. Un problema soprattutto al Nord ma che riguarda anche la Capitale, dove – secondo quanto riporta oggi il dorso locale del Messaggero – mancano all’appello ancora mille insegnanti.
Si dovrà quindi attende reottobre, con l’assegnazione delle supplenze annuali, per sanare le mancanze. Ma fino a quel momento – secondo la Uil Scuola – gli studenti romani perderanno in media 20 ore di lezione.
Nel Lazio – secondo i dati diffusi dall’assessore regionale alla Scuola Claudio Di Berardino – ieri il 70% degli istituti ha aperto ufficialmente l’anno scolastico, mentre nella Capitala il dato ha sfiorato il 90%.
A confermare la carenza in generale di docenti è anche l’Associazione Nazionale Presidi (Anp), secondo cui “nei diversi istituti dove ci sono cattedre vuote, come il caso limite di un istituto comprensivo a Roma dove pare manchi il 50% dei prof, è chiaro che l’unica soluzione è quella dell’orario ridotto. La situazione riguarda molti istituti”.
Nella Capitale, come nel resto d’Italia, molte famiglie hanno protesta per l’assenza degli insegnanti di sostegno. Il padre di un bambino autistico di 9 anni dell’istituto Pio La Torre a Roma ha riferito che il figlio, arrivato a scuola accompagnato dalla mamma per cominciare il nuovo anno, dopo il saluto ai compagni è stato costretto a tornare a casa, senza sapere quando potrà davvero andare a scuola perché “manca l’assistente educativo”.
Intanto ieri è stata una giornata complicata anche per i trasporti, tra bus affollati e due metro (Furio Camillo e Ponte Lungo) chiuse.