Disastro scuole in Lazio

Le scuole inferiori nel Lazio dovrebbero avere un'assurda apertura di soli 2 giorni, prima di Pasqua. Ormai la confusione è grande e ognuno fa quello che gli pare

Il Lazio torna in zona arancione e da martedì si scatena la baraonda delle aperture/chiusure.

Piccola e speriamo buona occasione per i negozi di abbigliamento perchè è possibile che qualcosa, in vista della Pasqua, si muova. Per le altre categoria commerciali (ristoranti, bar, teatri…) pare non cambi praticamente nulla.

Ma la cosa più assurda è la proposta di riaprire alcune scuole in presenza. Ci deve spiegare il presidente Zingaretti cosa crede di risolvere con questa assurda apertura di soli 2 giorni prima della nuova chiusura totale per le vacanze pasquali.

Una riapertura che vede tutti contrari e che non può che essere destabilizzante per i ragazzi.

Dichiaratamente ostile alla gran pensata è  il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, interpellato sul tema dall’agenzia Dire: “Con un Lazio ‘arancione’ le scuole potrebbero riaprire da lunedì, ma personalmente aspetterei sempre e comunque dopo Pasqua, non prima”.

La logica ci dice che aule aperte fa rima con aule sanificate, insegnanti e ragazzini tamponati a tappeto. Sempre la logica ci ricorda che dopo i 2 giorni di scuola tutta la procedura anti-Covid andrà rifatta di sana pianta con dei costi di cui nessuno parla. E’ anche coerente pensare che durante l’orario scolastico i giovani facciano intervalli, con assembramenti più che logici, che facciano la loro merenda e che magari abbiano accesso alla mensa.. Non c’è bisogno di un genio per capire che il gioco no vale la candela, nel modo più assoluto.

E poi questa sequela di dichiarazioni e smentite: per uno Zingaretti che stigmatizza “scuole aperte da martedì,  arriva un Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio che annuncia “scuole aperte da lunedì” .

Sempre il Di Berardino è convinto che “Con queste soluzioni crediamo di rispondere in modo adeguato alle esigenze delle famiglie e soprattutto di favorire gli studenti più piccoli, evidentemente più in difficoltà nell’apprendimento tramite computer…”.

Non si può credere che dei politici/governanti riescano a elaborare e pronunciare simili gag che hanno il sapore della vera presa in giro.

 

 

 

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