Eur spa, parte il risiko per il nuovo vertice

Trattativa il corso tra il Campidoglio e il ministro Tria. Spunta Maria Scandurra

Eur spa apre i giochi per il nuovo board, che dovrà succedere al tandem Pazzali-Diacetti. Il cda dovrebbe essere nominato la prossima settimana, venerdì 21 settembre, dopo l’ulteriore rinvio dello scorso martedì 11 settembre. Il Campidoglio detiene il 10% del capitale della società che gestisce e valorizza il patrimonio immobiliare del quartiere Eur, ma la sindaca Virginia Raggi è decisa a contare molto di più di quanto quel 10% le darebbe diritto. Da Statuto, infatti, Roma Capitale esprime uno dei cinque membri del Consiglio di amministrazione, ma il Comune pare voler ambire a molto di più: la presidenza o la poltrona di amministratore delegato o due consiglieri. Di qui l’avvio di una trattativa sotterranea tra il ministro Giovanni Tria e il Campidoglio.

Il braccio di ferro con il Ministero dell’Economia – che detiene il 90% del capitale di Eur Spa – è cominciato da mesi, come testimoniano i continui rinvii per l’approvazione del bilancio, alla fine approvato con l’inspiegabile astensione dello stesso Comune di Roma nonostante l’azienda per il terzo anno consecutivo abbia chiuso con un utile netto di oltre due milioni e mezzo di euro. Del dossier Eur, per conto della Raggi, ha scritto nei giorni scorsi il Tempo, i stanno occupando gli assessori Luca Montuori e, soprattutto, Daniele Frongia, iperattivo nella partita per decidere il futuro assetto di Eur Spa, ultima frontiera della lottizzazione a Cinque Stelle. Fuori partita invece il vicesindaco Luca Bergamo e il presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito.

Montuori e Frongia avrebbero formulato al Mef una rosa di nomi tra i quali pescare. Tra questi c’è quello di Marina Scandurra, avvocato già membro del Collegio sindacale di Acea ed ex commissario giudiziale di Condotte Spa. Un ruolo quest’ultimo che la metterebbe in possibile conflitto d’interessi con Eur Spa, che proprio con Condotte ha un rilevantissimo contenzioso aperto da tempo. Se il Mef dovesse escludere la Scandurra, il Campidoglio ha formulato anche il nome del suo socio di studio, Maurizio De Filippo: come dire, se non l’una l’altro, al duo Montuori-Frongia va bene comunque. La Scandurra dallo scorso 7 agosto non è più commissario di Condotte in seguito all’avvio della procedura di amministrazione straordinaria.

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