Arriva finalmente il corridoio della mobilità di Via Laurentina. Dopo anni di attese e ritardi, inizia l’ultima settimana di pre-esercizio. Poco più di 5.5 km tra EUR Laurentina e Fonte Laurentina che consentiranno ai filobus – in sede protetta – di percorrere un tratto di strada senza l’intralcio delle auto private.
Ma perché c’è voluto così tanto tempo – 10 anni – per vedere ultimata l’opera?
“C’è da dire che la durata del travaglio è stata così lunga che, a questo punto, si sarebbe potuta fare la metropolitana – spiega a Radiocolonna il blogger Carlo Tortorelli – il piano regolatore prevede in quell’area una metro e la filovia sarebbe dovuta essere una soluzione provvisoria. Ma lo sappiamo, a Roma le cose provvisorie spesso sono definitive”.
Secondo Tortorelli, c’è stata una programmazione che ha avuto lacune da molti punti di vista.
“Roma Metropolitane ha fatto un determinato progetto ma varie opere sono state appaltate ai privati – spiega – come parte interna a Fonte Laurentina, realizzata da un consorzio privato”.
Ed è proprio nel conflitto tra pubblico e privato che Tortorelli individua le cause del ritardo della filovia. Conflitto agevolato, dice, dalla decisione di non mettere penali per i ritardi.
“Il sottopasso e il ponte sul raccordo sono state le due discriminanti d’opera – conclude il blogger – qui il pubblico ha abdicato in favore del privato affidandogli delle opere che poi non ha fatto”.