Francesco Valdiserri, anche la velocità eccessiva tra le possibile cause

Per Pallottini (Mobilità Cittadina) l’incidente provocata da una scarsa educazione e dalla voglia di correre che in troppi hanno

L’incidente sulla Cristoforo Colombo a Francesco Valdiserri è l’effetto di una scarsa educazione stradale, dello strapotere che le auto hanno nelle nostre città, della velocità eccessiva. Ne è convinto Roberto Pallottini, presidente della Consulta per la mobilità cittadina. Pallottini è un esperto del settore, e da anni si occupa di tutelare i diritti dei pedoni. Il fatto che Francesco sua stato investito su un marciapiede fa capire che anche chi a piedi oramai è sempre più vittima di incidenti.

Servono più controlli dei Vigili

“I Vigili Urbani devono tornare in strada – dice Pallottini – Ma è chiaro che non si può intervenire su tutte le strade. Dunque, l’educazione stradale è fondamentale, ma a Roma, come in molte altre parti d’Italia si fa sempre molta fatica a far capire questo. L’auto per troppi rimane uno strumento preferenziale per muoversi, e questo fa aumentare gli incidenti”.

Perché non ci sono gli autovelox?

La velocità ha inciso sicuramente nell’incidente sulla Cristoforo Colombo a Francesco Valdiserri. E allora perché non si mettono più autovelox? “Non si riesce a capire perché sia così difficile metterli in città – dice Pallottini – Eppure faccio notare che la Colombo è una città a scorrimento veloce. Bisognerebbe estendere le zone 30, chiudere strade durante l’entrata e l’uscita degli alunni dalle scuole”.

Le indagini sull’incidente che ha ucciso Francesco Valdiserri

Nessun segno di frenata. L’auto trasformata in un missile che ad alta velocità ha falciato Francesco Valdiserri schiacciandolo contro un muretto e non dandogli scampo. E’ la ricostruzione di quanto avvenuto la notte tra mercoledì e giovedì in via Cristoforo Colombo, a Roma, fatta dagli inquirenti che indagano per omicidio stradale aggravato per la morte del 18enne. Per accertare, però, l’esatta andatura della Suzuki Swift servirà una perizia che il pm titolare del fascicolo, Erminio Amelio, ha disposto ma dagli elementi che emergono appare chiaro che l’auto guidata da Chiara Silvestri, 23 anni, aveva superato i 70 km/h, limite consentito per una strada urbana. Un dettaglio non secondario quest’ultimo: la Procura, infatti, potrebbe contestare alla ragazza, attualmente ai domiciliari, una ulteriore aggravante oltre a quella già accertata della guida sotto effetto di alcol. Un quadro probatorio pesante che potrebbe portare ad una richiesta di condanna fino a 15 anni di carcere.

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