Circa 10 mila operatori tra forze dell’ordine, stewards e volontari, un sistema anti drone e tre varchi per accedere all’area di Tor Vergata. A Roma scatta il piano sicurezza in vista del Giubileo dei giovani, in programma dal 28 luglio al 4 agosto, per il quale sono attesi circa 500 mila pellegrini. Questa mattina, presso l’Università di Tor Vergata, si è tenuto un tavolo tecnico presieduto dal questore di Roma, Roberto Massucci, e al quale hanno partecipato, tra gli altri, anche il sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, il prefetto Lamberto Giannini, e Marco Lucente, ufficiale del dicastero per l’evangelizzazione. Al centro della riunione, il dispositivo di sicurezza pianificato per l’evento più grande dell’Anno Santo, con particolare riferimento agli appuntamenti in calendario il 2, 3 e 4 agosto nella spianata di Tor Vergata.
In particolare, in campo ci saranno circa 4 mila gli agenti, con altrettanti operatori del sistema di protezione civile e del volontariato, nonché circa 5 mila stewards, che avranno compiti di accoglienza e indirizzamento. A questi si aggiungeranno anche forze di polizia provenienti da Francia, Spagna, Polonia, Portogallo, Austria e Albania, che saranno impegnati in occasione dei singoli appuntamenti, in affiancamento agli equipaggi della polizia e dei carabinieri per dare assistenza ai fedeli stranieri che raggiungeranno la Capitale. “Alla fine ci saranno circa 10 mila operatori che lavoreranno sul campo per garantire l’accoglienza e la sicurezza delle persone”, ha spiegato il questore di Roma, Roberto Massucci, a termine del tavolo tecnico. Ma contando tutte le persone che ruoteranno intorno all’organizzazione dell’evento, i numeri potrebbero raggiungere le quasi 20 mila unità. “È una macchina gigantesca e siamo impegnati per cercare di farla andare avanti nel modo migliore possibile – ha sottolineato il sindaco Roberto Gualtieri -. Il dispositivo di sicurezza è imponente, con persone che stanno lavorando notte e giorno per l’allestimento logistico, tecnologico e di sicurezza più grande mai realizzato per un evento in Italia. Stiamo parlando di centinaia di migliaia di giovani, con 3 mila stalli di bus già prenotati”, ha concluso Gualtieri.
I dispositivi di sicurezza saranno attivi già da domani, con controlli preventivi a largo raggio, con particolare attenzione alle periferie e ai luoghi ricettivi. “Il dispiegamento sarà crescente fino al 29 luglio, in occasione della messa di benvenuto”, ha spiegato il questore Massucci. Fattore di novità sarà il sistema anti drone in dotazione alla Questura e affidato a personale specializzato dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, che si sommerà alle postazioni dell’esercito al fine di assicurare il più ampio spettro di tutela rispetto a tracce “ostili” in tutta l’area di Tor Vergata, così come di S. Pietro e in tutti gli ulteriori siti dove sono in programma appuntamenti a elevata concentrazione di pubblico. Particolare attenzione sarà inoltre rivolta alla Veglia di preghiera del 2 agosto, che si terrà alla presenza di Papa Leone XIV, e alla messa nel sito di Tor Vergata del 3 agosto, tenuta dal Pontefice. Nel corso degli appuntamenti, saranno attenzionate anche le stazioni ferroviarie e della metropolitana, con particolare riferimento alle linee A e C, immediatamente serventi per approdare all’area di Tor Vergata. Qui, per dare accoglienza ai pellegrini, sono stati disegnati e realizzati tre varchi di accesso, ciascuno incentrato e calibrato rispetto alle direttrici di afflusso. Il primo sarà allestito lungo la direttrice di via Pietro Gismondi, a ridosso della sede del rettorato dell’università. Il secondo, invece, denominato Passo lombardo, è attestato in via dell’Archiginnasio e via Guido Carli. Il terzo, infine, denominato Porta Portella, sarà in via di Grotte Portella.
L’area di Tor Vergata sarà ripartita in tre zone di sicurezza, con una proiezione complessiva di circa 800 mila metri quadrati. L’area di massima sicurezza interesserà il sito dove è stato installato l’altare, nei pressi della croce in piazza Giovanni Paolo II, dove, oltre al Pontefice, avranno accesso in un settore dedicato i rappresentanti del clero e le persone con disabilità. Quindi, con un raggio più ampio, si articolerà l’Area riservata. Si tratta di una superficie estesa, alla quale sarà possibile accedere solo dopo aver superato con successo i controlli di sicurezza preso i varchi dedicati, nella quale saranno allestiti cinque macro settori, ciascuno ulteriormente suddiviso in ulteriori vasche destinate ad accogliere i fedeli. Le singole partizioni saranno incrociate da un sistema di mobilità di emergenza, che traccia reticolo che consentirà anche un migliore orientamento dei pellegrini. Gli stessi percorsi saranno dedicati allo spostamento del Pontefice per rivolgere un saluto ai fedeli presenti. Lungo via dell’Archiginnasio sarà allestito anche il Villaggio Campale, all’interno dell’area della Vela di Calatrava. Il sito, completamente riqualificato, ospiterà il campo base della Protezione civile e gli operatori delle forze dell’ordine, con la annessa Sala Sistema, che fungerà da punto di raccordo tra tutti gli attori in campo sotto il profilo organizzativo.
“C’è l’esigenza della massima sicurezza per un evento che ha una postura di evento mondiale, in un contesto che presenta delle criticità di carattere generale, anche se non registriamo dai canali di intelligence degli elementi di preoccupazione specifici su questo evento, ma dovremo comunque alzare al massimo l’asticella della sicurezza”, ha concluso il questore Massucci. Dello stesso parere anche il prefetto di Roma, Lamberto Giannini: “Non abbiamo nessuna segnalazione specifica inerente a rischi di attentati o di azioni controindicate, ma è chiaro che eventi così importanti richiedono la massima attenzione”. Secondo il prefetto, una fase delicata sarà anche quella del deflusso, a termine dell’evento. “In quei luoghi dove c’è la presenza di moltissime persone queste affluiscono in maniera graduale. Quando termina un evento tendono ad andare via tutte insieme e quindi ci vorrà una grande attenzione”, ha concluso il prefetto. Per il rettore dell’Università di Tor Vergata di Roma, Nathan Levialdi Ghiron, “essere al centro del Giubileo dei giovani rappresenta un elemento di grande orgoglio, perché è in continuità con quanto è accaduto nel 2000: 25 anni dopo siamo sempre in un’area che consente di ospitare tanti giovani animati da uno spirito di pace, di cooperazione e di amicizia”.