Non solo piazza Pia, a Roma emergono anche dagli scavi giubilari a piazza a San Giovanni altri importanti reperti archeologici. Strutture murarie medievali, databili il IX ed il XIII secolo dopo Cristo, ma pure un muro reticolato, databile tra il I secolo avanti e il I secolo dopo Cristo e imponenti fondazioni a reticolo collocabili in età Severiana, quindi al III secolo, oltre che un tratto di struttura muraria listata, databile tra il IV ed il VII secolo.






L’insieme delle scoperte venute alla luce a piazza San Giovanni restituisce uno spaccato della vita e dello sviluppo dell’area, fino alla sistemazione voluta da Sisto V nel XVI secolo. Grazie all’analisi e allo studio dei rinvenimenti e dei reperti raccolti (monete, metalli, maioliche, ceramiche) arriveranno ulteriori informazioni sulla storia della città.
“Le nuove scoperte di piazza San Giovanni in Laterano sono l’ennesima dimostrazione della ricchezza del territorio di Roma, una miniera inesauribile di tesori archeologici”, ha commentato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Desidero manifestare il mio compiacimento per l’impegno e per la passione che i ricercatori stanno mettendo nel loro lavoro. È fondamentale coniugare la salvaguardia della nostra storia alle esigenze di tutela e modernizzazione del tessuto urbano”, ha aggiunto.
Oggi è previsto un sopralluogo del dipartimento comunale Lavori pubblici che sta seguendo tutti i cantieri giubilari a Roma. L’ipotesi è quella di apportare modifiche progettuali che integrino i beni archeologici rinvenuti nelle opere di riqualificazione della piazza antistante alla Basilica di San Giovanni. Al momento, salvo cambiamenti che potranno intercorrere in queste ore e successivamente al sopralluogo, a differenza di quanto avvenuto a piazza Pia, dove sono stati dislocati 400 metri quadrati di reperti archeologici, non sono previsti spostamenti.
Nello specifico le strutture murarie medievali rinvenute potrebbero essere riconducibili al Patriarchio. Costruito per volere di Costantino nel IV secolo dopo Cristo al posto della caserma degli Equites Singulares, la guardia a cavallo dell’imperatore che si era schierata con Massenzio, il Patriarchio consisteva inizialmente in una basilica monumentale, ma durante il Medioevo venne più volte ingrandito e ristrutturato e divenne la sede papale fino al trasferimento della sede ufficiale del pontefice ad Avignone nel 1305. Per quanto riguarda le fondazioni a reticolo di età Severiana, invece, dalla Soprintendenza di Stato hanno fatto sapere che forse sono da mettere in relazione con i Castra Nova equitum singularium, già documentati sotto l’attuale impianto della Basilica. Della stessa epoca, poi, sono anche due muri in opera laterizia che corrono paralleli e, considerato la profondità (3,5 metri sotto l’attuale piano di calpestio) e la breve distanza che intercorre tra loro, sono probabilmente parte di una struttura ipogea.