“Un Paese che non investe nel proprio teatro o è morto o è moribondo”, ma anche “un anno senza eventi” e “non mi voglio riciclare”. Questi alcuni dei cartelli esposti in piazza di Montecitorio dai lavoratori della cultura e dello spettacolo che ieri hanno protestato in più città italiane, da Roma a Piacenza, da Torino a Bari, da Bologna a Padova e Cosenza.










Una rete di associazioni, comitati e sindacati afferenti ai Cobas ha chiesto lo sblocco dei ristori rimasti in sospeso durante le settimane di crisi del governo; la convocazione di un tavolo interministeriale che coinvolga Mibac, Mise e ministero del Lavoro; una riforma del settore che tuteli i lavoratori; la progettazione e realizzazione di misure economiche e di sicurezza sanitaria che garantiscano la ripresa delle attività; provvedimenti finalizzati al finanziamento e al sostegno delle piccole e medie realtà.